Piano piano tutti stanno arrivando sulla linea di Primocanale che fin dal 14 agosto 2018 chiede la revoca delle concessioni ai Benetton senza se e senza ma. Da senatore e membro della Commissione Trasporti, già nel 2015 ho fatto un'interrogazione dove chiedevo la revoca ad Autostrade - almeno per la Liguria - vista la situazione drammatica del sistema autostradale ligure fuori dalle normative di sicurezza europee.
Ora tocca a Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture della Lega, dichiarare che voterà a favore della revoca ad Autostrade. La sua sensibilità mette in ginocchio Matteo Renzi che, al contrario, ha dichiarato che voterà contro o - se vogliamo - a favore dei Benetton. Dichiarazione che ci ha portati a definire il suo partito 'Italia Morta' perché per noi, che viviamo in prima linea ogni giorno dal 14 agosto, chi pensa come Oliviero Toscani (“chi se ne frega di un ponte”) è contro il nostro territorio, contro chi soffre ancora per la tragedia del crollo. Forse qualcuno preferisce foderarsi gli occhi di prosciutto per non vedere l'atteggiamento con cui Autostrade continua a prenderci in giro: dai report falsificati ai dispositivi in uso ai manager per evitare intercettazioni, dal crollo della galleria sulla A26 ai pericoli e disagi per le paratie anti rumore 'farlocche' pagate con i soldi dei cittadini e ora da smontare.
Rixi ha capito e ha preso una posizione decisa, Renzi non ha capito e difende l’indifendibile apparentemente senza un un motivo valido. Allo stesso tempo il parlamentare della Lega con questa presa di posizione mette il Partito Democratico con le spalle al muro. Da Zingaretti al suo vice Orlando, da Pinotti (in odore di presidenza del partito) ai parlamentari liguri dem ci si aspetta a questo punto una risposta chiara sul destino delle concessioni ad Autostrade per l’Italia: sono per la revoca o per il mantenimento del 'privilegio'?
La palla quindi passa al centrosinistra. La sopravvivenza del governo dipende dalle scelte di Zigaretti. Il Movimento 5 Stelle su questo punto infatti non transige e i segnali sono inequivocabili con messaggi chiari lanciati al Partito Democratico: prendete una decisione al più presto o sarà crisi di governo. La mossa di Rixi inoltre toglie ai dem ogni tipo di alibi. Solo il maggior partito di riferimento del centrosinistra infatti avrebbe i numeri per proseguire o meno con la revoca delle concessioni ad Autostrade. La posizione finora ambigua di Zingaretti, dei parlamentari liguri dem e del ministro De Micheli non trova più la sponda dei renziani. E’ tempo di assumersi la responsabilità senza tentennamenti o scarica barile.
Ma tutti i parlamentari liguri si facciano coraggio, senza linea di confine di partito o di ideologia. Dicano quello che pensano e ricordino che al di là di appartenere a una formazione politica specifica sono eletti dai cittadini di Genova e della Liguria. Il voto in momenti come questo è prima di tutto un problema di coscienza personale. Vediamo cosa ci diranno uno a uno.
porti e logistica
Concessioni, Rixi mette in ginocchio Renzi e il Pd con le spalle al muro
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