Attivate tempestivamente le misure utili a contenere la diffusione del virus. Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanit, e ora consigliere del ministero della Salute sul virus, ha cercato di fare chiarezza sui dati del Coronavirus, dai contagi alla percentuale di letalit del virus in questione e lo ha ribadito ancora una volta, elencando i numeri: "Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% gravissimo e di questi il 3% muore". Tutte le persone decedute avevano gi gravi condizioni di salute".
E' qui il punto focale della questione. Anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell?ospedale San Martino di Genova ha spiegato pi volte la situazione (LEGGI QUI). Dunque certamente le persone pi fragili, che hanno importanti malattie pregresse devono stare attente perch il virus per loro molto pericoloso. Non si tratta di un'influenza, questo chiaro. A preoccupare soprattutto l'assenza di un vaccino. Gli studi stanno andando avanti per trovare una cura ad hoc capace di mettere ko il virus, al momento le persone colpite sono curate con forme sperimentali o con i medicinali classici.
Quello che per dovrebbe far riflettere il numero nel mondo delle persone che sono guarite salito a 28mila su circa 70mila casi positivi. 2500 le vittime. Di fatto si guarisce da questo virus e succede nella maggior parte dei casi, come ripetono i virologi. Certamente le misure adottate nelle regioni focolaio o in quelle dove si sono verificati al momento sporadici casi, come la Liguria, hanno il fine di contenere la diffusione. Il problema quello di contenere il numero di casi nello stesso momento, il rischio altrimenti quello di mandare in 'overbooking' gli ospedali che faticherebbero a gestire il gran numero di pazienti, questo perch il virus altamente contagioso seppur poco letale come dimostrato dai numeri.
Strade deserte, negozi presi d'assalto come se ci si dovesse preparare alla guerra e una paura che insinua quasi ogni casa italiana. Spesso anche i media contribuiscono ad alimentare la psicosi soprattutto attraverso la diffusione di fake news. Da una parte c' la corretta informazione che spiega e d voce agli esperti qual la situazione, dall'altra ci si imbatte spesso in titoli sensazionalistici e acchiappa click che invece non aiutano a capire la portata del problema.
'CODOGNO IS THE NEW LONDON' - Come possibile che nella cittadina di Codogno, realt da 15mila abitanti che si trova in provincia di Lodi, si registrino una lunga serie di casi di Coronavirus e in una delle citt pi grandi, dinamiche e multietniche del mondo come Londra i casi si contano nelle dita di due mani? Codogno si trasformata nella nuova Londra? Quantomeno improbabile. Sempre Bassetti spiega che i numeri italiani comprendono "Casi con definizione Oms di caso sospetto poi divenuti certi, polmoniti senza altra diagnosi, contatti di casi certi e sindromi influenzali. Gli altri paesi europei, in particolare Francia e Germania hanno fatto lo stesso? Assolutamente no. Quanti casi avrebbero con questo metodo di rilevamento? Il nuovo virus entrato in Italia, come in molti altri Paesi". Il fatto sembra essere questo: l'Italia sta facendo molti pi controlli dei Paesi vicini. Rispetto alla Francia ad esempio, l'Italia ha eseguito dieci volte pi test tampone per cercare di individuare i soggetti positivi al coronavirus. Oltre quattromila test in Italia contro i quattrocento della Francia.
In Germania non sono stati diffusi dei dati sul numero di test effettuati, ma in entrambi i Paesi, cos come in Francia, si sono seguite le indicazioni dell?Oms per decidere chi sottoporre al test: solo le persone che hanno sintomi dell?apparato respiratorio o sintomi pi generici e che inoltre hanno avuto contatti con una persona affetta da COVID-19, e le persone che hanno sintomi dell?apparato respiratorio e che sono state in un?area considerata a rischio di infezione.
I RISCHI PER L'ECONOMIA - La Borsa di Milano nei primi due giorni dell'entrata in vigore delle misure restrittive per le zone dove si sono verificati i focolai italiani ha fatto registrare pesanti cadute, -5,4 luned 24 febbraio, -1,4% marted. "Le misure adottate per contenere il contagio potrebbero comportare un?interruzione delle attivit produttive, tagliando dello 0,1 per cento il Pil atteso nel primo trimestre del 2020" spiega a Business Insider Italia Nicola Nobile, economista di Oxford Econonomics. Questo solo per le misure in campo ora, e se poi le restrizioni dovessero andare avanti ed allargarsi quale sarebbe il quadro?.
"Questa prima settimana peggiore della quella subito poco dopo il crollo di ponte Morandi - ha commentato Gianluca Faziola, presidente di Federalberghi Genova -. Abbiamo avuto solo disdette e nessun arrivo con un calo di fatturato del 70%". E per la Liguria che vive anche di turismo che rappresenta il 12-13% dell'economia regionale tutto questo non pu che allarmare cos come spiegato dal presidente Faziola. Per non parlare poi della situazione dei porti liguri e dei previsti cali di traffico merci soprattutto con l?Oriente.
Solo ?a gennaio i volumi scambiati dai porti cinesi hanno registrato una contrazione del 20%. A Genova la contrazione su gennaio stata del 5% circa e ci sono state comunicate 7 cancellazioni di servizi nei prossimi tre mesi sulla rotta Asia-Europa" spiegava Paolo Emilio Signorini, presidente dei porti di Genova, Savona e Vado. Il tutto ben prima che il virus venisse rilevato anche in Italia. La proiezione per i mesi di marzo e aprile resta negativa secondo l?Autorit portuale. Senza considerare il calo di attivit della Lombardia, la regione fulcro italiano della diffusione del Coronavirus. Dai porti liguri verso la regione vicina transitano ogni giorno 5,5mila camion. Poi ci sono tutti i casi legati ai ristoranti, cinesi e non, che devono fare i conti con il calo drastico di prenotazione e utenti. Situazione che si ripercuote sul mondo del lavoro e che costringe a lasciare a casa il personale. In poche parole economia che rallenta.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità