"E' come se fosse un'allerta rossa per meteo, c'è meno gente in giro, non si entra nei negozi e manca anche uno spirito positivo e la fiducia dei consumatori è molto importante per l'economia, addirittura più del dato reale". Maurizio Caviglia, segretario generale della camera di Commerico di Genova fa il punto della situazione dopo oltre una settimana di emergenza Coronavirus.
A soffrire di più è il comparto del turismo che in Liguria rappresenta il 12-13% del pil regionale, ma non solo. Gli albergatori segnalano un calo del fatturato del 70%. Sembrano servire a poco le indicazioni date dagli infettivologi e dagli esperti che rassicurano sulla reale portata del virus e le sue conseguenze. La nuova misura messa in campo dalla Regione è una spinta a riaprire le attività e tornare alla normalità con uno sguardo e un'attenzione alta sui comportamenti da seguire.
Ma l'economia italiana e regionale deve fare i conti con la situazione e la sfiducia creata che contribuisce a dare l'idea ai turisti che l'Italia si trova nel mezzo di una pandemia, situazione che di fatto rende le mete turistiche meno attrattive. "Il colpo è stato veramente pesante - spiega ancora Caviglia -, i nostri albergatori stanno affrontando delle difficoltà che dovranno essere oggetto di una particolare attenzione da parte del governo, ritardare il pagamenti di imposte è una cosa non sostenibile e non accettabile", secondo il segretario della Camera di Commericio di Genova serve di più.
A soffrire però sono anche i negozi di quartiere e di vicinato che devono fare i conti con meno gente in giro e meno propensa a uscire e acquistare. L'invito che arriva da Marina Porotto, presidente regionale Fipe Giovani, è quello di tornare alla vita normale "Uscite e comprate nei negozi". I dati in questa prima settimana e mezzo di emergenza coronavirus sono emblematici e danno la dimensione della crisi prodotto.
"Sul settore abbigliamento si registra un -30%, sul commercio di vicinato un -40% e per i pubblici esercizi in generale si parla di numeri un pochino più alti" precisa Porotto che punta il dito anche sui media e sulla psicosi creata. "Certamente ha bloccato le persone, averne parlato tanto e in termini drammatici non ha aiutato le persone a far capire loro che possono vivere normalmente avendo un po' di accorgimenti in più, poi le persone si sono abituate e già da giovedì le cose sono andate leggermente migliorando" spiega Porotto.
Turismo, negozi di vicinato, porto ma a soffrire sono anche gli agriturismo, soprattutto del Ponente ligure come spiega Domenico Pautasso, direttore provinciale di Coldiretti Imperia: "Le prenotazioni sono diminuite e molti hanno subito anche delle disdette. Ma cerchiamo di essere positivi e dire che non c'è tutto questo rischio. Noi esportiamo il virus delle bellezza e della salubrità dell'aria".
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Coronavirus, la Camera di Commercio: "Negozi in difficoltà, torniamo alla vita normale"
Sull'economia le stesse conseguenze di un'allerta rossa per meteo
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