cronaca

L'azienda ha respinto la richiesta delle organizzazioni sindacali
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ArcelorMittal nega ai lavoratori l'assemblea convocata per lunedì mattina, 9 marzo, spiegando che per ottemperare al decreto dell'esecutivo sull'emergenza sanitaria le assemblee potranno svolgersi solo a partire dal 4 aprile. L'assemblea era stata convocata dopo l'avvio da parte dell'azienda della procedura di cassa integrazione per 130 lavoratori. (LEGGI QUI)

"Questa è la prova del cinismo e dell'arroganza dell'azienda",  commenta in modo duro il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro. "Viene utilizzato coscientemente il coronavirus per impedire ai lavoratori di difendersi dalla loro prepotenza". Per la Fiom si tratta di un tentativo di "impedire che i lavoratori siano informati e decidano come reagire alle provocazioni aziendali visto che non abbiamo visto provvedimenti simili rispetto alle mense o agli spogliatoi per esempio". La risposta dei lavoratori è quella di darsi appuntamento comunque alle 7 davanti alla fabbrica e decidere che iniziative intraprendere. "Hanno fatto male i loro calcoli, lotteremo comunque contro il tentativo che hanno messo in atto di far morire la fabbrica", ribadisce la Fiom.

"Noi lunedì faremo un'assemblea all'esterno della fabbrica, rispettosi delle prerogative date dal Governo sul coronavirus", rincara Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova." Allo stesso tempo individueremo dei percorsi con le Istituzioni e le forze politiche e modalità di mobilitazione a salvaguardia dell'Accordo di Programma. Andremo all'incontro per espletare la procedura con Mittal sapendo che la stessa deve sgombrare il tavolo dalla richiesta di Cigo finché non si avrà un confronto tra Governo, sindacati e Mittal. Le organizzazioni sindacali sono assenti dal dibattito e sono sparite la vicenda delle tutele legali e la salvaguardia occupazionale. Ha vinto Mittal e l'attuale Governo ha calato le braghe", sottolinea Apa.

Secondo il segretario generale Fim Cisl Liguria Alessandro Vella "il Governo gioca con la siderurgia. Mentre il paese intero è stretto dal coronavirus tra emergenza sanitaria e presto economica e industriale, il Governo e ArcelorMittal sottoscrivono un accordo che è un capolavoro al contrario. Dopo l'assist della rimozione dello scudo penale che ha messo in moto una vicenda dai contorni schizofrenici con ricadute sull'immagine del Paese che sono andate ben oltre la vertenza dell'ex-Ilva, abbiamo assistito a una trattativa i cui contenuti sono noti solo attraverso gli organi stampa", conclude Vella.