
Qualche ragazzo più preoccupato c’è, come Andrea Silvestri, all’ultimo anno del Cassini: "Questo periodo di emergenza ha cambiato un po' il mio stile di vita ma nemmeno troppo. Infatti studio da casa ma preferisco non uscire più di tanto per non mettere in pericolo soprattutto i miei nonni, che sono soggetti ad elevato rischio contagio". E davanti a questo duplice atteggiamento, è normale provare un po’ di confusione: "Non possiamo andare a scuola, ma i locali sono aperti lo stesso. Molti coetanei, compresa me -non posso negarlo-, si ritrovano nei pub, davanti le piazzette del quartiere o facciamo giri in macchina. Addirittura ho visto molta gente alla Fiumara a giocare a biliardo e alla sala giochi. Non so a chi credere", commenta Gaia Fiorentini, studentessa del Montale.
Ma c’è poi chi per sfuggire da ogni possibilità di contagio si rifugia in montagna. Sono tanti i liguri che in questi giorni sono partiti per la settimana bianca, alcuni non curanti dell’emergenza, altri invece convinti di poter scampare al virus andando in montagna "dove si respira aria buona". Complice di questo, il fatto che per il momento le località sciistiche non sono ancora state interessate da casi di Covid-19. E così tutti sulle piste, in seggiovia e poi a ballare all’aprés-ski.
IL COMMENTO
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