
La Liguria ha un sistema sanitario tarato su una popolazione di un milione e seicentomila persone, non duecentomila in più. Non potremmo curare assieme al meglio chi qui arriva e chi risiede", "abbiamo emanato un'ordinanza, ma non possiamo andare a controllare casa per casa, non possiamo chiudere le seconde case, non abbiamo i poteri e i mezzi. Ma chi è qui e arriva dalle zone rosse deve stare in quarantena il tempo necessario. Una cosa è chi si muove per lavorare e mantenere la famiglia, altra chi viene a prendere il sole a Portofino perché le scuole sono chiuse ed é 'vacanza'. Questo deve essere il messaggio valido per tutte le regioni, non si va ognuno per sé". Dovrebbe farlo il governo?
"Purtroppo dal governo sono arrivati messaggi contraddittori e scelte comunicative confuse. Non è il momento di fare polemiche e non le facciamo, ma si fanno tante riunioni in conferenze call in cui si discute di poteri da accentrare, e intanto si assiste a fughe disperate di migliaia di persone nella notte e assieme a masse di persone che fanno tutte assieme l'happy hour. Diamo un'idea abbastanza schizofrenica del Paese". E conclude: "Prima si accorcia l'emergenza sanitaria e prima si può pensare a limitare i danni. Adesso, per dire, sarebbe assurdo pensare di recuperare in poco tempo il turismo con campagne ad hoc, o dare appeal al made in Italy, visto che praticamente ci fermano alle frontiere: servono ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori dei settori colpiti, serve la sospensione di oneri e tributi, serve liquidità immediata per le aziende che annaspano. Poi servirà un gigantesco piano di investimenti pubblici, quello che tanti chiamano il modello del Ponte di Genova: e questo significa che nella leale collaborazione istituzionale, si dovranno dare poteri pari a quelli dei commissari straordinari ai presidenti delle Regioni e al sindaci
IL COMMENTO
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso
Che brutta quella piazza cerniera che doveva salvare il centro storico