cronaca

Accolto il ricorso di Cinti, all'epoca dei fatti contestati comandante del VII Reparto Mobile di Bologna
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I giudici della terza sezione centrale d'appello della Corte dei Conti hanno accolto il ricorso di Luca Cinti, all'epoca dei fatti contestati comandante del VII Reparto Mobile di Bologna, che e' cosi' stato assolto dal dover risarcire 50 mila euro per danni d'immagine. Il funzionario di polizia, nel gennaio del 2018, era stato condannata dai giudici della Corte dei Conti della Liguria per danno d'immagine, per i fatti del G8 del 2001.

In particolare per gli episodi avvenuti in piazza Manin, dove due ragazzi spagnoli erano stati arrestati ingiustamente e con false accuse. Cinti aveva fatto ricorso in appello per la condanna. Il poliziotto che era responsabile del servizio di ordine pubblico in piazza Manin, durante il processo penale aveva dichiarato di aver assistito all'arresto dei due manifestanti. Dichiarazioni risultate false. Per quella falsa testimonianza, il funzionario era stato condannato a 2 anni (pena sospesa) e al risarcimento alle vittime, con sentenza passata in giudicato nel 2015.

Per la procura contabile ''la condotta del funzionario, ovvero l'aver commesso falsa testimonianza
per favorire gli agenti imputati in un processo penale, nella consapevolezza di coprire in modo illecito il contegno riprovevole dei propri sottoposti, e' considerata decisamente disdicevole. (...) creando grave intralcio alla giustizia e notevole danno alla reputazione del Corpo di appartenenza". Per i giudici d'appello, pero', la condanna per falsa testimonianza e' uno dei quei reati per cui non e' previsto il risarcimento per il danno d'immagine. Per questa ragione, il ricorso del funzionario di polizia e' stato accolto.