Augurando una "buona domenica delle Palme a tutti", il ministro per gli Affari regionali e per le Autonomie, Francesco Boccia, aveva annunciato su Twitter la partenza per diverse regioni del nord Italia, insieme agli infermieri della task force nazionale inviati dalla Protezione civile: "Stiamo partendo per Genova con gli infermieri volontari che andranno in corsia negli ospedali in condizioni più critiche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta".
Boccia è arrivato puntuale all'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. "Quando scendo da questi aerei non m'interessa sapere di che colore politico è l'amministrazione. So solo che ognuno fa il proprio dovere". Accolto dal governatore Giovanni Toti e dal sindaco Marco Bucci, il ministro ha accompagnato i dieci infermieri della task force nazionale ‘Infermieri per Covid’ inviati dal Dipartimento nazionale della Protezione civile alle Regioni maggiormente colpite dal virus e destinati alla Liguria. "Aggiungiamo anche gli operatori sanitari stranieri, ne arriveranno ancora dall'Albania e dalla Norvegia. Non escludiamo di aiutare anche le Rsa e le case circondariali con problemi seri. Potremo inviare operatori socio sanitari e infermieri volontari per mettere in sicurezza i focolai. Lo Stato è forte se tutti condividono gli stessi sforzi e lo dico da Genova perché questa città ha insegnato tanto a tutti dopo la tragedia di due anni fa", ha aggiunto il ministro ai giornalisti presenti in aeroporto.
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"Questa è l'Italia che non si arrende, unita e solidale per sconfiggere il nemico invisibile. Siamo un'unica grande famiglia e insieme supereremo anche questa. Buon lavoro e grazie a nome di tutti noi", ha commentato il governatore Toti. "Benvenuti in Liguria agli infermieri che hanno lasciato le loro città, le loro case, le loro famiglie per mettersi al servizio del nostro Paese. Siamo venuti all'aeroporto di Genova per accoglierli e ringraziarli personalmente con il Ministro Boccia. I 10 infermieri della task force nazionale "Infermieri per Covid", inviati dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, saranno immediatamente messi a disposizione del nostro sistema sanitario, che ne deciderà l'assegnazione in base alle esigenze del territorio".
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"L'emergenza ha dimostrato quanto sia forte la sintonia tra Stato e Regioni. Ci sono nazioni molto forti dove oggi si fa fatica a programmare un'attività quotidiana e capillare come stiamo facendo in Italia. E questo si deve al presidente Conte che ha insediato un tavolo permanente Governo-Regioni-Enti locali e tutti sanno di essere un pezzo fondamentale dello Stato", ha detto il ministro degli Affari regionali nel corso della conferenza stampa sulla terrazza dell'Aeroporto di Genova. "I confronti fanno parte del dialogo. Anche quando i toni sono duri. E' inevitabile che, dovendo affrontare decine di problemi ogni ora, ogni giorno si registrino frizioni. E' fisiologico. E invece proprio le frizioni dimostrano che la macchina che abbiamo messo in campo funziona. Da questo punto di vista la mediazione nostra è fondamentale. Ecco non direi che c'è un sovranismo territoriale così come non ci può essere un sovranismo statale", ha proseguito Boccia.
Quanto alle proposte di Crimi (M5s) e Orlando (Pd) di una riforma per restituire la sanità allo Stato centrale, Boccia ha ricordato che l'esigenza attuale è quella "di salvare le vite. Verrà il tempo delle analisi. Personalmente credo che l'attuale sistema fondato su una programmazione generale riservata allo stato e un'organizzazione territoriale alle regioni sia in teoria la soluzione migliore. Anche perché illudersi di sapere da Roma cosa succede all'ospedale di Genova o Belluno è utopistico". In ogni caso "il tema posto da Orlando e Crimi è molto serio. Io penso che ci sarà il momento in cui con nettezza andrà detto che la prevenzione territoriale dev'essere capillare e pubblica. Serve un ruolo forte dello Stato e posti di terapia intensiva dello Stato. Tutta l'Italia deve avere un sistema in caso di prevenzione territoriale pubblica in grado di rispondere a gravissime crisi come hanno dimostrato in Emilia e in Veneto, tanto per intenderci", ha sottolineato il ministro.
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