cronaca

Dopo che il decreto Genova ha escluso la concessionaria dalla possibilità di partecipare alla ricostruzione
1 minuto e 42 secondi di lettura
Il governo ha determinato di costituirsi in giudizio in merito al ricorso alla Consulta di Autostrade per l'Italia sul decreto Genova. Lo si apprende da fonti di governo. La decisione, che porta la firma del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, arriva dopo il ricorso di Autostrade per l'Italia al Tar, che ha sottoposto la questione alla Corte costituzionale.


Con il decreto Genova Autostrade per l'Italia era stata estromessa dalle attività di ricostruzione del Ponte Morandi, affidate invece al Commissario straordinario con spese a carico del concessionario. È in particolare su questi punti che Autostrade per l'Italia ha presentato ricorso. Con la costituzione in giudizio l'Avvocatura dello Stato interverrà nel giudizio davanti alla Consulta in rappresentanza del Governo presentando le proprie deduzioni.

Era stato il tar della Liguria lo scorso dicembre a rinviare gli atti alla Consulta per valutare il decreto Genova. I giudici amministrativi liguri scrivevano: "l'esclusione dalle attivita' di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi, insieme all'imposizione di prestazioni patrimoniali di ingente importo statuite ex lege, paiono configurare una restrizione della liberta' di iniziativa economica". Non solo. Il Tar aveva stabilito che il decreto Genova presentava profili di illegittimita' costituzionale perche' basato su "una meramente potenziale e nemmeno in via latamente indiziaria accertata responsabilita' di Autostrade per l'Italia" nella causa del crollo del viadotto che il 14 agosto 2018 aveva causato 43 vittime.

In pratica, secondo i giudici genovesi, si assume che "Autostrade sia colpevole con una valutazione adottata senza garanzie procedimentali, senza istruttoria adeguata a fare emergere anche solo elementi indiziari di responsabilita'", violando il principio di "proporzionalita' e ragionevolezza". L'avvocatura dello Stato, per conto della Struttura commissariale che gestisce la ricostruzione del ponte, aveva presentato appello su alcune parti delle cinque ordinanze del Tar su alcune eccezioni pregiudiziali formulate dalle stesse amministrazioni. L'udienza al Consiglio di Stato era stata fissata per il 7 maggio, ma slittera' a causa dell'emergenza Coronavirus. Autostrade al momento della presentazione del ricorso aveva specificato che non era volonta' della societa' chiedere la sospensione dei lavori