Una richiesta al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede - e al Csm perche' si faccia portatore di tale istanza - per "adottare con urgenza ogni misura idonea a permettere il lavoro a distanza anche per chi deve gestire gli atti telematici da annotare sui sistemi informatici". E' quella esposta dall'Anm Genova, in una nota sottoscritta da tutti i dirigenti degli uffici del distretto.
"Le misure urgenti in materia di giustizia civile adottate dal Governo causa Covid-19 hanno previsto nuove modalita' di svolgimento delle udienze civili, il Csm ha dettato delle indicazioni e come magistrati degli uffici giudiziari del distretto di Corte di appello di Genova ci stiamo organizzando per garantire il funzionamento del sistema giudiziario - si legge nel documento - cio' tra l'altro e' possibile anche grazie all'utilizzo del processo civile telematico che prevede la possibilita' del lavoro da remoto tramite la consolle del giudice". Tuttavia, osservano i magistrati del distretto genovese, "si rischia la formazione di un ingestibile arretrato per la mancanza, da parte delle cancellerie civili, dell'uso in smart working dei sistemi informatici preposti".
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Coronavirus, le toghe di Genova: "Le cancellerie civili lavorino da remoto"
La richiesta inviata al ministro di Giustizia Bonafede
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