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I tifosi rossoblù hanno donato mascherine e calzari nelle case di riposo
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 "L’iniziativa è autofinanziata dai nostri gruppi. Abbiamo pensato agli anziani perché è una delle categorie meno attenzionate, per non dire dimenticate. Sono morte più di 18mila persone in Italia, praticamente uno stadio intero. Consegneremo anche trenta pizze per quindici sere consecutive ai pronti soccorso, così chi cambierà turno potrà mangiare qualcosa" così Roberto Scotto, uno dei tifosi più influenti della tifoseria organizzata del Genoa a Primocanale raccontando l'iniziativa dell'ACG e i gruppi Ultrà della Nord hanno donato duemila mascherine e ottomila calzari alle case di riposo.


"Non si può pensare al calcio in questo momento - spiega ancora Scotto in riferimento al coronavirus e alla possibilità di far tornare le squadre in campo -. Sono 18mila persone morte, non vedo come si possa aprire, ho parlato con i tifosi dell'Atalanta e dell'Brescia. In questo momento la cosa più importante è salvare la vita, e si salvano stando a casa con misure speciali, assolutamenmte non capisco perchè si debba finire questo campionato e lo direi anche se il Genoa fosse al posto del Lecce. E' un calcio fondato sui soldi e su cose di poco valore, i tifosi sono la parte migliore del calcio e lo hanno dimostrato dopo il crollo di ponte Morandi qui a Genova e in altre situazioni. E' giusto lasciare spazio ora a chi cura questi malati" .


 


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