Boom di enigmistica, tracollo dei giochi per bambini. Le edicole in questo mese di emergenza Coronavirus hanno continuato a lavorare ma anche i loro registratori di cassa hanno dovuto fare i conti con il minor numero di persone in giro. Situazioni diverse a seconda della posizione dell’edicola ma la fotografia che emerge dal sondaggio effettuato è che tutti gli edicolanti confermano in primo luogo hanno ridotto gli incassi in un settore che soffre ormai da anni.
Ma i genovesi ‘in quarantena’ cosa cosa comprano in edicola? A stravincere è La settimana enigmistica seguita dai suoi simili con le vendite aumentate del 50% e d’altronde stando a casa per le persone di mezza età e i più avanti negli anni è uno dei passatempi sempreverdi. Incrementate le vendite anche di settimanali gossip e di libri visto la chiusura delle librerie, prossime però alla riapertura. Crollo totale delle vendite dei giocattoli per bambini. Situazione certamente più evidente in quelle edicole che si trovano nelle vicinanze di scuole elementari e parco giochi, meno per chi si trova al centro storico. “Qui vicino abbiamo due scuole, i giochi per bambini rappresentavano il 70-80% degli incassi totali” ci racconta un edicolante della periferia a cui fa eco uno del centro, mentre altri raccontano che vista la chiusure delle scuole di pomeriggio prorpio abbassano la serranda.
E i quotidiani? Dal sondaggio effettuato più o meno vendite stabili o leggermente calate, ma d’altronde quella della vendita delle copie dei quotidiani cartacei è una crisi ornai di lunga data. “Oggi tutti si informano attraverso il web e poi stando a casa tutto il giorno sono bombardati di informazioni dalla televisione così il giornale di per se non è più la principale fonte di informazione. La gente compra soprattutto riviste specifiche” racconta un edicolante di San Fruttuoso.
Alcuni tengono botta, altri fanno i conti con la crisi, molto dipende dalla posizione. Chi si trova nei punti turistici della città vive un dramma con il dimezzamento degli incassi, gli altri tutto sommato tirano avanti e aspettano che la tempesta Coronavirus passi. Tutti gli edicolanti intervistati avevo la mascherina e ci raccontano di clienti composti, in fila, a distanza è in attesa del proprio turno: lezione apparentemente imparata. I dati di Unioncamere del 2019 parlano di 14.626 edicole in Italia, 3.733 in meno rispetto a 10 anni fa. Se andiamo ad analizzare la situazione in casa nostra scopriamo che la Liguria detiene un primato: è la regione d’Italia che conta più edicole per numero di abitanti con una ogni 2.283 abitanti. Circa 680 edicole distribuite in tutto il territorio. Il fatto di essere la seconda regione d’Europa più anziana certamente favorisce. A Genova dai primi anni del Duemila il numero delle edicole si è quasi dimezzate passando circa 500 a 290.
Tutti gli edicolanti intervistati confermano un dato: nell’ultima settimana molte più persone in giro per i marciapiedi e strade della città. “È pazzesco, la settimana scorsa non volava una mosca ora invece ho rivisto molta gente in giro” spiegano, e ancora un altro racconta “In questi giorni si sono addirittura formate le code agli incroci, la gente non ha capito che la situazione è grave e bisogna uscire solo per motivi di vera necessità, venerdì poi c’era davvero troppa gente”. Effetto Pasqua probabilmente. I numeri delle celle telefoniche che registrano i movimenti in città d'altronde confermano che nella settimana trascorsa c’è stato un incremento degli spostamenti tra il 20-30% in più rispetto alla settimana precedente. Genovesi bacchettati e ripresi dal sindaco Marco Bucci che ha richiesto una maggiore osservanza della regola di restare a casa. Da molti edicolanti è partita la richiesta per i 600 euro previsti nel decreto 'Cura Italia' dal governo per far fronte alla crisi, per alcuni una misura sufficiente, per altri no. "Servirebbe ridurre le tasse" spiega uno, "Servirebbe un maggior margine di guadagno su quello che vendiamo" racconta un altro.
Ma nella settimana trascorsa che ha portato a Pasqua sono stati tantissimi i genovesi che si sono presentati alle diverse edicole della città chiedendo informazioni sulla distribuzione delle mascherine recuperate dalla Regione. All’inizio infatti era stata prospettata l’ipotesi di distribuirle attraverso diversi canali tra cui appunto anche le edicole, poi è arrivato l’accordo con Poste Italiane, ma l’appuntamento all’edicola è solo rimandato, il nuovo carico di mascherine chirurgiche in arrivo in Liguria la settimana prossima prevede già che una parte sarà destinata alle edicole dove i cittadini potranno ritirarle grazie a una autocertificazione. In tempi di Coronavirus le edicole mantengono il loro ruolo e si riconvertono per fornire, in modalità diverse, anche altri servizi al cittadino.
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Enigmistica e libri, ecco cosa comprano in edicola i 'quarantenati' del Coronavirus
Tracollo della vendita dei giochi per bambini
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