Tre settimane dopo lo stop imposto dall'emergenza Coronavirus lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso ha ripreso le sue attività. Una ripartenza graduale dove però non è certo mancata la tensione in seno ai sindacati. La Fiom Cgil in disaccordo con Fim Cisl e Uilm ha dichiarato subito otto ore di sciopero. Il motivo? L'incertezza, secondo il sindacato dei metalmeccanici della Cgil riguardo il numero dei lavoratori richiamati, situazione a cui si aggiunge il problema legato alla disponibilità di materiale disinfettate e dei dispositivi di protezione individuale.
Immediata la reazione della Uil che attraverso un duro comunicato attacca la decisione presa dall'altro sindacato. "Siamo sempre più convinti che la Fiom a tutti i livelli cambi sovente non una ma centomila posizioni - scrive il segretario generale Uilm Genova - .Evidentemente questi dirigenti hanno fatto una trattativa su Marte e non con i comuni mortali quali, Fincantieri, Uilm e Fim". Lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso è dunque ripartita, seppur in modalità soft, si parla di un circa 30% di dipendenti diretti e del 20% di lavoratori dell'indotto.
Tuttavia la Uilm attacca ancora la Fiom Levante accusata di non seguire i piani concordati anche livello nazionale: "Fincantieri ha chiuso tutti i siti da nord a sud per applicare in tutto il gruppo (ricorrendo alla Cig) le normative richiamate dal protocollo per una ripresa in sicurezza delle attività - spiega la Uilm nel suo comunicato -. Dimentica la Fiom che l’8 aprile in tutto il gruppo la società ha avviato (compresi i siti militari) il confronto con le RSU e le RLS dove i nostri referenti sindacali hanno avuto modo di verificare e condividere il protocollo di regolamentazione delle misure per contrastare la diffusione del Covid19, strumenti che saranno adottati a Riva Trigoso".
Poi l'attacco del segretario genovese della Uilm Antonio Apa si fa decisamente più pungente: "La RLS Fiom in modo incomprensibile si è smarcata adducendo futili scuse, quando tutte le obiezioni della Fiom erano state recepite e aggiunte nel protocollo. Con questa mossa la RLS Fiom ha compiuto un autogol in quanto non solo si è autoesclusa dai successivi confronti in quanto non firmataria del protocollo, ma ha perso l’occasione di intervenire per vigilare e correggere difetti di applicazione del protocollo. La Fiom ha cercato degli alibi infondati sul protocollo perché evidentemente voleva assurgere a paladina della salute dei lavoratori e pertanto ha indetto uno sciopero di 8 ore fallito che si è dimostrato una autentica bufala, pensando di procacciare il consenso dei lavoratori e ricercando un inutile protagonismo sindacale. La stessa si vanta di non aver firmato nessun accordo compreso quello sulle ferie ….Questo è il sindacato che tutela i lavoratori" si legge ancora nel comunicato firmato Uilm.
Stesso sindacato che sottolinea come i lavoratori del gruppo non abbiano pienamente accolto l'invito alo sciopero: "Per fortuna, indipendentemente dalle demagogie della Fiom del levante, siamo tutti sulla stessa barca, lo testimonia la risposta data dai lavoratori di Riva T., in quanto avendo assicurato a loro il lavoro in sicurezza, hanno ripreso stamattina il lavoro perché con 930 euro lordi non si campa, a differenza dei loro colleghi Fiom di Muggiano e di Sestri P. che hanno avallato senza nessuna agitazione il rientro graduale dei lavoratori - prosegue la nota che si conclude con una bacchettata finale rivolta alla Fiom -. Cari compagni, non ci fate paura, un ammiccamento di questa natura non salverebbe nemmeno voi come maldestramente suggerite. avendo firmato come noi gli accordi che ora sono, con il vostro atteggiamento, messi in discussione solo da voi".
Toni decisamente più pacati arrivano dalla Fim Cisl Tigullio che commenta favorevolmente la ripresa dei lavori e le misure di sicurezza adotatte nello stabilimento di Riva Trigoso: “Nel cantiere oggi c’erano circa 250 lavoratori, martedì potrebbero aumentare fino a 400/500 e valuteremo se ci saranno tutte le condizioni per garantire la sicurezza ma noi pensiamo di sì - spiega Omar Di Tullio, segretario Fim Cisl Tigullio -. In caso di problemi saremo presenti nello stabilimento per trovare le soluzioni. Tutto quello che era previsto nel protocollo di sicurezza è stato attuato dall’azienda: martedì ci sarà un aumento di personale ma ci sono le misure per far sì che ogni lavoratore possa operare nella più assoluta sicurezza. Non capiamo la polemica della Fiom: sono previsti tre turni spalmati su quattro orari diversi. È una ripresa graduale considerato che a pieno regime nel cantiere operano 1800 lavoratori” conclude Di Tullio.
cronaca
Fincantieri, scontro tra sindacati per la ripartenza a Riva Trigoso
Ripresa graduale dopo stop a causa emergenza coronavirus
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