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Intanto la Regione Liguria esprime ferma contrarietà alla proposta del governo "di costituire un'unità nazionale di operatori sociosanitari da destinare alle carceri e alle Rsa, attraverso un reclutamento volontario da parte dei vari sistemi sanitari regionali", ha proseguito la vicepresidente e assessore alla Sanità, Sonia Viale. "Ci preoccupa la scelta di andare a incidere sugli organici locali viste le criticità già presenti e poi la proporzione prevista non è coerente con la situazione che ci troviamo di fronte. Si chiedono mille volontari per le carceri e 500 per le Rsa. La proporzione deve essere invertita". E per quanto riguarda la situazione nelle carceri "a breve partiranno i test sierologici a tappeto su popolazione carceraria e agenti di polizia penitenziaria. Al momento, In Liguria c'è un solo caso di positività fra i detenuti, a Marassi, e uno fra gli agenti", ha precisato Viale.
Nel frattempo si è svolto l'incontro tra l'assessore alla Sanità e le organizzazioni sindacali dei pensionati per affrontare il tema degli interventi urgenti nelle Rsa. Diverse le richieste formulate alla Regione: "Accelerazione dello screening sugli anziani presenti nelle residenze, la separazione netta tra ospiti positivi e negativi, una più corretta e tempestiva informazione alle famiglie sullo stato di salute degli stessi e sui loro eventuali spostamenti da struttura a struttura, o da struttura a ospedale. Riteniamo inoltre necessario mantenere un livello di assistenza adeguato sotto il profilo della qualità dei servizi erogati", spiegano in una nota Carla Mastrantonio, segretaria regionale Spi Cgil, Sergio Migliorini segretario generale Fnp Cisl Liguria e Alba Lizzambri segretaria organizzativa UilP Liguria.
IL COMMENTO
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