Dal 23 febbraio quando il Governo ha emesso il primo decreto sulle misure per contenere l’emergenza del covid 19, seguita dall’ordinanza regionale che disponeva la sospensione delle attività pubbliche e dei viaggi, la chiusura di scuole, teatri e musei in Liguria, Primocanale ha deciso di rivoluzionare la programmazione, con 13 ore al giorno di diretta dedicata al Coronavirus. Programmazione che per 60 giorni non si è mai interrotta.
Abbiamo cercato di affrontare questa emergenza dando assoluta priorità alle informazioni, alle notizie da trasmettere ai cittadini, raccogliendo istanze, domande, quesiti e sottoponendoli a chi aveva il dovere istituzionale e le competenze per rispondere. Dall’emergenza sanitaria a quella economica e sociale, abbiamo raccolto migliaia di messaggi e telefonate di cittadini e abbiamo cercato di interpretare le necessità di tutti: dobbiamo per questo innanzitutto ringraziare i medici che – oltre a lavorare in prima linea sul campo tra mille difficoltà – ci hanno aiutato a dare le risposte corrette. La circolazione in rete (e non solo) di false notizie, presunti scoop, rivelazioni infondate ha messo in questo periodo a dura prova il sistema dell’informazione.
Nei tempi del coronavirus è certamente emersa una schizofrenia mediatica che ha portato nelle case degli italiani messaggi contraddittori partiti da tutti gli attori in campo: siamo passati dalla sottovalutazione del covid alla psicosi, dal liberi tutti alla caccia all'untore. Per questo ci eravamo dati da subito un obiettivo: quello di non farci travolgere dall'impatto emotivo di questo evento che nessuno aveva mai vissuto. Non siamo noi a dire di esserci riusciti, ma sappiamo di aver sempre perseguito la volontà di fare informazione, senza cavalcare paure o interessi particolari.
L’impossibilità di vivere la Liguria ci ha consigliato di portare le nostre telecamere nei luoghi che i cittadini non potevano più andare a vedere. I luoghi della cultura chiusi ci hanno indotto a proporre performance, spettacoli ed eventi. E poi l’emergenza economica e sociale che si è affiancata a quella sanitaria ci ha portato diventare il tramite dei cittadini spaesati e in assenza di interlocutori.
Dopo questi sessanta giorni di maratone in diretta ci sembra dunque giusto dare la giusta sottolineatura a quanto è stato fatto da Primocanale. Facendolo vogliamo ringraziare i liguri per averci seguiti, affiancati e stimolati, ogni giorno, contribuendo a realizzare questo servizio pubblico che ormai è parte integrante della nostra Liguria.
cronaca
Sessanta giorni di diretta, informazione e interazione: Primocanale ringrazia i liguri
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