Quasi un milione di arrivi in meno, un calo di poco superiore al 20%, in fumo circa 600 milioni di spesa turistica. Le stime elaborate da Demoskopica sulla base dei dati Istat e della Banca d’Italia fotografa bene come il Coronavirus rappresenti per il settore turistico anche in Liguria una vera e propria Caporetto economica a causa dei danni provocati dalla pandemia. Una situazione allarmante condivisa a valori diversi in tutto il Paese.
Nel 2020 infatti l’emergenza Coronavirus potrebbe bruciare 18 miliardi di spesa turistica: 9,2 miliardi per la contrazione dell’incoming e 8,8 miliardi per la rinuncia alla vacanze degli italiani. E tutto sommato alla Liguria andrebbe meno peggio che ad altre regioni dove le perdite è previsto raggiungano anche il 23%. La stima della contrazione è stata ottenuta sommando il dato relativo alla flessione della spesa sia dei turisti stranieri che di quelli italiani valida per i mesi di lockdown e l'estate considerando una ripartenza graduale a giugno.
Il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia regionale della Liguria e rappresenta circa l’8% del Pil regionale con un giro economico di circa 4 miliardi. In questi anni in Regione si è puntato molto sulla crescita dell’intero comparto capace di dare lavoro a operatori fissi e stagionali e se per primi le difficoltà sono notevoli per i secondi gli ingressi sono pari a zero in questi primi mesi. In tutto il settore ci sono circa 20 mila addetti. Solo in Liguria sono infatti presenti circa 14.700 attività legate a servizi di alloggio e ristorazione che svolgono un ruolo fondamentale nell'offerta dei servizi ricercati dai turisti che scelgono il mare, l'entroterra e le bellezze storico-paesaggistiche della Liguria. L’emergenza Coronavirus ha già fatto letteralmente bruciare i ricavi previsti dai weekend di Pasqua e quelli del 25 aprile e del Primo maggio. Ma la preoccupazione ora è rivolta soprattutto a quello che accadrà nei prossimi mesi.
I dati delle presenze turistiche negli ultimi anni è stato in aumento, nonostante le conseguenze del crollo di ponte Morandi e il maltempo che ha colpito la regione. Il 2019 ha visto l'arrivo di 4.830.398 (+1,46% rispetto al 2018) e la presenza complessiva di 15.095.751 turisti (-0,66%). Di questi 2.624.083 sono italiani mentre 2.206.315 rappresentano la quota di stranieri. Per quanto riguarda il dato delle presenze si è avuto 8.994.181 di italiani e 6.151.570 di stranieri. L'emergenza Coronavirus per quanto riguarda il comparto turistico sta facendo e farà sentire le sue conseguenze soprattutto su alberghi e strutture ricettive in generale, agenzia di viaggio, ristorazione, autonoleggi e anche trasporti marittimi e ferroviari. Andando ad analizzare i dati complessivi a livello territoriale, la Liguria risulta essere la regione più esposta nei settori della filiera in termini di incidenza sul fatturato complessivo (13,9%). Senza considerare quella porzione di economia nascosta legata a bed end breakfast irregolari ma che contribuiscono ad alimentare l'economia e soprattutto le spese. Anche sotto questo profilo la perdita andrà a incidere.
"Il 50% in meno dell'anno scorso sarebbe già un buon risultato. Speriamo che a fine maggio la situazione si stabilizzi e da giugno si possa ricominciare a lavorare" Americo Pilati, presidente di Federalberghi Liguria mostra la sua preoccupazione per la situazione che si sta vivendo in riferimento al suo settore. "E' un momento terribile, teniamo duro. La preoccupazione va a tutti i dipendenti, pensiamo ad esempio agli stagionali che sono fermi da ottobre" prosegue Pilati. A pesare sulla Liguria anche l'obbligato stop al settore crocieristico con le principali compagnie che hanno sospeso tutte le crociere. La buona notizia è che due su tre appassionati di crociere risaliranno a bordo una volta superata l'emergenza Coronavirus. Lo rileva un'indagine a campione di Risposte Turismo.
Hanno risposto sì, invece, confermando di aver cambiato intenzione gli intervistati che hanno sostenuto di non ritenere più la crociera una vacanza sicura (il 22,9% dell'84,1% del campione), coloro che hanno motivato il loro cambiamento di decisione con ragioni di disponibilità economica (il 7,0%) e quelli che hanno affermato di non avere più ferie disponibili (il 5,8%). Allargando lo sguardo i numeri ci dicono che nei primi tre mesi di quest'anno i passeggeri dei traghetti sono stati 116mila (-12,6%) e i passeggeri delle crociere 97mila (-33,1%). A marzo 2020 i passeggeri dei traghetti transitati nello scalo portuale genovese sono stati 14mila e i crocieristi 8mila, con flessioni rispettivamente del -70,0% e del -89,0%.
A livello nazionale si lavora per mettere a punto un pacchetto di misure a sostegno di tutto il turismo italiano. Provvedimenti che dovrebbero prendere forma all'interno del cosiddetto 'decreto Aprile'. Tra le misure allo studio c'è quella di un bonus vacanze. L’ipotesi, prevista dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, prevede un sostegno per le persone con figli a carico e con un reddito medio basso che quest’estate vorrebbero andare in vacanza. Questo voucher, il cui importo dovrebbe essere di 500 euro a famiglia, andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani. Ma non solo, si pensa anche a un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese del 2020 per soggiorni di almeno tre notti presso strutture ricettive italiane, fino a un massimo di 325 euro. E poi ancora una massiccia campagna pubblicitaria per favorire il turismo interno. Secondo gli studi di Demoskopica un italiano su tre questa estate rinuncierà alla vacanza ma due terzi invece sono pronti a godere di qualche giorno. In Liguria l'obiettivo, aspettando di conoscere misure a livello nazionale e internazionale è quello di attirare anche se sarà possibile anche i turisti vicini, francesi e svizzeri in cima alla classifica.
In Regione Liguria si lavora a misure ad hoc per cercare di salvare la stagione, o almeno di limitare i danni. Già data da alcuni giorni la possibilità per i gestori dei locali e attività di mettersi al lavoro con tutte le operazioni propedeutiche per preparare la stagione. Negli scorsi giorni è stato sottoscritto tra Regione, associazioni datoriali e sindacati un accordo per l'erogazione di bonus assunzionali alle imprese del settore del turismo. All'interno dell'accordo un sostegno straordinario all'occupazione nel settore. A disposizione poco più di 6 milioni di euro a valere sul Por-Fse 2014-2020, suddivisi in diverse misure destinate a imprese e lavoratori. Le imprese possono accedere a bonus assunzionali così definiti: 3.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata non inferiore a 4 mesi; 4.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata uguale o superiore a 5 mesi; 6.000 euro per assunzione con contratto subordinato a tempo indeterminato, anche a seguito di trasformazione di precedente contratto a tempo determinato. Per questa misura la dotazione finanziaria è di 2,4 milioni di euro.
Per i lavoratori l'accordo invece prevede una linea di intervento denominata Smart@ttivo, per chi si trova in stato di disoccupazione e che rischia di non essere avviati al lavoro in tempi rapidi, al fine di dare un supporto in caso di prolungata assenza di lavoro, attraverso due tipologie di percorso: percorso integrato di politica attiva del lavoro e formazione fruibile a distanza, combinato con misure di sostegno al reddito sotto forma di indennità di partecipazione mensile di 500 euro al mese per un massimo di 5 mesi, con possibilità di richiedere un voucher ICT per acquisto o noleggio di tecnologie informatiche o traffico dati internet necessari per la fruizione dei moduli di formazione a distanza; percorso di formazione in smart-training che, in sostituzione della modalità ordinaria del tirocinio on the job di cui alla DGR 1186/2017, limitatamente al periodo di emergenza e per attività confacenti all’attuazione in forma agile, consenta di avviare esperienze formative con tutoraggio aziendale a distanza e la redazione di progetti formativi individuali (Pfi) che prevedano l’utilizzo di adeguate tecnologie messe a disposizione del tirocinante dall’azienda ospitante. Anche questo percorso prevede indennità di partecipazione di 500 euro al mese per un massimo di 5 mesi.
L'assessore al Turismo di Regione Liguria Gianni Berrino spiega: "All’inizio della settimana prossima, in accordo col presidente Toti, sarà convocato un primo tavolo di confronto con le categorie per la cosiddetta ‘Fase 2′. Le regole e le limitazioni per forza di cose ci saranno ma dovranno essere di buon senso, non comportare spese esagerate e limiti insostenibili permettendo agli esercenti di lavorare e ai clienti di godere al meglio del loro aperitivo, della loro cena o della loro vacanza - prosegue l'assessore - In questa prima fase dell’emergenza la priorità è stata, ed è ancora, cercare di garantire il sostentamento dei lavoratori e delle aziende. La cassa in deroga, il bonus per le partite Iva e per gli stagionali non riassunti sono una prima parziale risposta".
economia
La Liguria perde un milione di turisti a causa dell'emergenza Coronavirus
La stima di Demoskopica, a livello nazionale e regionale si studia il piano per ripartire
7 minuti e 18 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 22 Novembre 2024
Alle 21 con 'Breathe' Primocanale rivive la tragedia del Covid
Giovedì 21 Novembre 2024
Processo Morandi, incognita feste sulle udienze. In aula il 2 dicembre
Venerdì 22 Novembre 2024
Cultura, il sogno di Palazzo Ducale: "Biglietti gratis per le scuole"
Giovedì 21 Novembre 2024
Primocanile - Cani e gatti in redazione, gli animali di Primocanale
Ultime notizie
- Spaccio di hashish all'ora dell'aperitivo: arrestato rider della droga
- Divorzi record in Liguria: al primo posto nella classifica Istat
- Mareggiata sulle Liguria, ecco le immagini più belle
- Fermato per un controllo, è irregolare: rimpatriato
- Imperia, al via le operazioni di bonifica nell'ex area S.A.I.R.O.
- Ecco come i vigili del fuoco si preparano ad affrontare frane e incidenti in Liguria
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più