cronaca

Al forte Richelieu si incrociano le storie di chi guarda con preoccupazione la crisi
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 C’è chi sale in bicicletta, chi si fa una passeggiata da solo, con la compagna o col cane, c’è anche ci corre, chi si gode i suoni della natura o cuffiette alle orecchie ne approfitta per ascoltarsi musica o altro. Gli oltre cinquanta giorni di chiusura e restrizioni agli spostamenti causati dall’emergenza Coronavirus si sono fatti sentire.

E  così in questo sabato di inizio maggio in tanti a Genova approfittando della bella giornata di sole primaverile si sono messi in cammino e sono saliti fino a forte Richelieu. Giovani e persone di mezza età, tutti residenti nella Bassa Val Bisagno, o almeno così dicono, hanno deciso di passare una giornata diversa. La voglia di stare all’aria aperta è tanta. In Liguria da lunedì 27 aprile è consentito muoversi per passeggiate e camminate all’interno del proprio comune di residenza o domicilio e nel caso di Genova vista la grandezza della città all’interno del proprio municipio. “Sono venuto anche durante la settimana - racconta Francesco, appena sceso dalla sua mountain bike -. In questo periodo difficile e dopo tanta reclusione forzata finalmente abbiamo ritrovato l’aria aperta, ne avevo bisogno e forse si poteva pensare a concederci questa opportunità anche prima”.

Distanziamento fisico rispettato da tutti, quando ci si incrocia ci si sposta a lato e si fa passare l’altro, mascherine a occhio siamo sul 50% sì e 50% no, d’altronde non sono obbligatorie. “Dopo le tante videochiamate e le chiacchiere dai balconi ora possiamo anche fermarci a scambiare due parole di persona in un luogo che non sia il supermercato - racconta Ludovica a passeggio con cane e il marito -. Qui la vista è spettacolare e poi non rischiamo nulla. Il virus fa sempre paura ma fa altrettanto paura se non di più la crisi economica. Abbiamo un bar e questa settimana ci siamo messi al lavoro per predisporre tutto, da lunedì riapriamo col servizio d’asporto, avremmo voluto aprire in settimana ma dovevamo prepararci, certamente lo scenario che abbiamo davanti per i prossimi mesi non è roseo, tutt’altro”.

Storie che si incrociano quelle dei camminatori del fine settimana che hanno ritrovato l’aria aperta. Marco in questi quasi due mesi ha continuato a lavorare in smart working, lui è un collaboratore con partita iva ma nonostante non si sia fermato il futuro è ancora più incerto di quanto non fosse prima: “L’azienda con cui collaboro ha ridotto di molto i ricavi - spiega - mi hanno garantito fino a settembre poi chissà. Se contiamo che d’estate andavo a lavorare anche in Riviera e guadagnavo qualcosina da lì beh se guardo avanti non so dove girarmi. Speriamo di ripartire al più presto se non a pieno regime quasi, altrimenti farà molto più male la crisi che non il virus. I 600 euro? Per ora non li posso chiedere, certo è un aiuto e se saranno 800 ancora meglio ma non possono bastare, con quelli ci pago l’affitto e ci mangio una settimana, e poi?”.

Qualcuno si è portato il panino da casa, non proprio un pic nic ma qualcosa che ci si avvicina molto. I bambini giocano e corrono, un toccasana anche per loro. La Liguria ha già fatto partire una quasi fase 2 da ormai una settimana. Dal 4 maggio riapriranno anche parchi e passeggiate al mare, almeno a Genova. “Piano piano cerchiamo di riconquistare la normalità almeno per quanto riguarda la vita di tutti i giorni - precisa Federica, 30enne a passeggio con il fidanzato -. Sono un’estesta e per noi è durissima, con la titolare ci stiamo preparando, certo la chiusura fino a giugno è una mazzata che non ci aspettavamo, vediamo se la Liguria con una nuova ordinanza ci fa ripartire prima, speriamo”. Il mare e la città come sfondo, il forte e la sua storia davanti, il vento soffia a folate sulla vallata e incrocia le voci di chi ha scelto di salire fin quassù per godersi il panorama e provare a riconquistare almeno un pezzetto di normalità.