cronaca

Un totale di 62mila metri quadrati di materiale
1 minuto e 19 secondi di lettura
"Speriamo nei prossimi due mesi di esaurire tutti i trasporti dei detriti dal Campasso". Così Luciano Grasso membro della struttura commissariale e coordinatore dell’osservatorio ambiente e salute fa il punto sulla situazione dei detriti del ponte Morandi e delle case di via Porro.


“Lo spostamento è iniziato a novembre
e – racconta Grasso – siamo arrivati al 50% del lavoro; è durato cinque mesi perché le imprese erano anche impegnate con altri lavori. Questo materiale verrà utilizzato in due maniere diverse da una parte per la gronda e d'altra parte per la riprofilatura del terreno nella parte di Ponente del cantiere per il progetto del parco urbano”.


Si tratta di un totale di 62mila metri quadrati di materiale di cui il 60% gestito da Autostrade per l’Italia.
Dal 25 novembre 2019 al 25 marzo 2020 sono stati trasferiti, in modo non continuativo, verso siti di ASPI tutti i detriti del ponte presenti nelle aree di cantiere lato ponente. Una parte è stata trasferita in un’area vicino alla barriera di Genova Est nella zona Campursone e un’altra in via Perlasca ex-oleificio Gaslini.


Il 18 marzo 2020 sono iniziati i trasporti dal cantiere di Levante, area del Campasso, per trasferire 20mila metri cubi degli edifici di via Porro e settemila metri cubi del Morandi e al momento sono già stati trasferiti oltre 6500 metri cubi degli edifici mentre il 7 aprile 2020 quelli di 23mila metri cubi di detriti di ponte dall’area del Campasso all’ex oleificio Gaslini in via Perlasca e al momento sono stati spostati oltre 11.500 metri cubi.