
"Giocare alle 16-16:30 in certi periodi dell'anno - dice a Radio Punto Nuovo - diventa un problema al Sud, ma anche altrove. È un modo per tutelare la salute dei calciatori che saranno sottoposti a un tour de force".
Per quanto riguarda l'ipotesi di giocare in due fasce orarie e articolare su più date le partite da giocare, Calcagno ha ribadito la richiesta di "togliere lo slot del pomeriggio e giocare solo nei due preserali e serali".
Infine, il tema dei contratti in scadenza 30 giugno. "Bisogna capire che cosa si può fare giuridicamente. Se si scrivono cose non sostenibili giuridicamente, diventano anche impugnabili. La mia idea, condivisa da tanti colleghi avvocati, è che non si possa influire su rapporti privatistici di lavoro e che quindi - conclude - non può esserci un ente esterno che modifichi unilateralmente la durata del contratto".
IL COMMENTO
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