Se davvero il campionato finisse ai primi di agosto senza bisogno di ulteriori "code", la prossima stagione agonistica partirebbe il 12 settembre, garantendo ai calciatori il tradizionale mese di stacco agonistico. Ma il presidente federale Gabriele Gravina mette già le mani avanti: "Il prossimo campionato può partire il 12 settembre ma anche un po' più tardi. In caso di impedimento oggettivo l'articolo 218 del Decreto Rilancio consente alla FIGC deroghe all'ordinamento sportivo per riorganizzare la stagione".
Le parole di Gravina a Repubblica lasciano aperta la strada per il Piano B. Se la stagione 2020-2021 dovesse infatti cominciare ad ottobre, il formato del campionato di serie A potrebbe essere rivoluzionato, dimezzandone il carico di partite della stagione ordinaria. Anziché il girone unico da 20 squadre, le formazioni verrebbero divise in due gironi da 10, consentendo così a ciascuna partecipante di giocare 18 partite in tutto anziché 38.
Quindi, secondo un'ipotesi accreditata, si procederebbe a playoff e playout. Per assegnare lo scudetto correrebbero le prime due di ciascun girone con confronti incrociati di semifinale ad andata e ritorno e finalissima in campo neutro. Per determinare le tre retrocessioni, giocherebbero le ultime due dei rispettivi gironi con confronti incrociati di semifinale ad andata e ritorno: retrocederebbero le squadre sconfitte in semifinale e quella battuta nella finale in gara unica in campo neutro.
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Serie A 2020/'21, spunta l'idea della formula a due gironi con playoff e playout
La data di partenza della prossima stagione potrebbe slittare in avanti con modifiche al formato
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