Se tutto va bene siamo rovinati. Questa potrebbe essere la sintesi estrema di quel che si evince seguendo la vivace intervista di Maurizio Rossi, editore di Primocanale, a Roberto Tomasi, Ad di Autostrade, perché se tutto andasse bene bisognerebbe che per qualche probabilità ascrivibile all’ordine del miracolo, una volta smontate (e rimontante) tutte le onduline di tutte le gallerie liguri si trovassero “soffitti” affrescati, tante Cappelle Sistine che non hanno bisogno di alcun restauro. Figuratevi un po’.
Ma veniamo ai due contendenti: da un lato del ring l’agguerrito (ma sarebbe meglio dire “incazzato” Rossi) che tira fendenti mirati da almeno cinque anni di allenamenti, dall’altro il serafico Tomasi che li incassa, devo dire perfino con una certa eleganza. L’esordio di Rossi è un uppercut: “per colpa vostra, di cui tutto si può dire tranne che ci siete simpatici, siamo passati dal lockdown per il coronavirus a quello delle autostrade”. Tomasi si difende come può addossando la responsabilità al governo.
Sembrerebbe che, dopo aver faticosamente concordato e definito nel gennaio 2020 con il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici un piano standard di ispezione e manutenzione di tutta la rete autostradale italiana (dunque riguardante tutti i concessionari) da eseguirsi nell’arco di un anno, e dopo che il 20 giugno il governo li avrebbe approvati, una mattina, qualcuno nella stanza dei bottoni si sia svegliato e, senza sollecito di alcuna procura, abbia deciso che invece in Liguria, e solo in Liguria, bisognava smontare immediatamente ad una ad una tutte le onduline per visionare gli affreschi. In altri termini: il 20 giugno, per la cronaca a due anni dal crollo del ponte Morandi, emanano finalmente direttive concordate e precise, il 29 giugno, misteriosamente e solo per la nostra regione, le cambiano.
In conseguenza di ciò, per stessa ammissione di Tomasi, l’impatto devastante che stiamo subendo durerà almeno per tutto il mese di luglio, ma solo nel caso si trovassero soffitti affrescati, se invece, come probabile, sarà necessario intervenire con lavori di consolidamento, allora sarà catastrofico: nessun turista che chiede più la torta di riso (altro che finita), trasporti rallentati fino all’immobilità, porto ad uso esclusivo dei gozzi. Insomma, dimenticatevi di varcare il casello di una qualsiasi autostrada ligure, magari con la famiglia per andare al mare, perché, se doveste farlo, entrerete con la moglie giovane e i figli piccoli e ne uscirete con la moglie anziana, voi già defunti, e i figli laureati (seguiranno le lezioni online).
E però attenzione, una meravigliosa sorpresa, Tomasi ci ha assicurato che non pagherete il pedaggio (e qui Rossi lo sbrana). Sulla gragnola di pugni tirati da Rossi e su come Tomasi li ha incassati non voglio dirvi altro, godeteveli guardando l’intervista, posso dirvi soltanto che ne uscirete frastornati, sicuramente molto più di Tomasi.
cronaca
Rossi-Tomasi sul ring di autostrade, uno mena l'altro incassa
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