cronaca

A breve dovrebbe partire il cantiere sul ponte e si chiede aiuto alla Regione
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“Trasferimento definito, prima che inizino i lavori noi vogliamo il trasferimento definitivo”, è il monito della signora Rosella, che abita sotto il viadotto Bisagno da oltre quarant’anni ma che adesso, per la paura, non riesce più a dormire la notte. “Noi non possiamo rimanere qua con il terrore”, ci spiega Rosella. Da dove nasce questa preoccupazione? È figlia di molteplici episodi che hanno terrorizzato i residenti, dal ponte infatti, nei mesi scorsi, sono precipitati bulloni, calcinacci, dischi diamantati, pluviali, e chi più ne ha, più ne metta.

E quindi è una, ed una sola, la richiesta che arriva da via delle Gavette, dove gli abitanti che vivono con il viadotto Bisagno sopra le proprie teste non solo chiedono, ma pretendono. E se la speranza è sempre quella che non accada nulla, ogni giorno è la paura a prendere il sopravvento. Alle parole di Rosella, fanno eco quelle di Nina, che vive con l’angoscia che possa accadere qualcosa di terribile ai suoi due bambini: “Il Morandi comunque ci ha messo molta paura e ci ha fatto capire che i lavori vanno fatti urgentemente anche sul nostro ponte, noi non possiamo rimanere qua, dobbiamo essere trasferiti in un posto sicuro”.

Se il primo tentativo del Comune non sembra essere andato a buon fine, e con Autostrade non è stato trovato l’accordo per la riscossione degli appartamenti e il conseguente trasferimento immediato, adesso i residenti confidano in un altro aiuto. “La Regione può intervenire attraverso armi legali, possiede delle leggi alle quali appoggiarsi per perorare la nostra causa con Autostrade, vediamo se da piazza De Ferrari riusciranno a fare qualcosa per noi”, spiega ai microfoni di Primocanale Chiara Ottonello, portavoce del comitato abitanti sotto il viadotto Bisagno.

Nel frattempo, è fissato per lunedì prossimo (20 luglio ndr) un sopralluogo di regione Liguria, ma intanto il comitato degli abitanti sotto il viadotto Bisagno, con la portavoce Chiara Ottonello, fa sapere che è stata inviata una lettera di messa in mora ad Autostrade proprio a causa del silenzio assordante della società. E sul piatto è pronto anche un procedimento d’urgenza direttamente attraverso il tribunale, se non arriveranno a breve nuovi riscontri. “L’idea di vivere al di sotto di un cantiere di questo tipo non l’accettiamo, non intendiamo farlo, andremo avanti con tutti i mezzi legali che abbiamo, fino in fondo, per dire che noi qui sotto non possiamo stare”, è il messaggio tranchant di Ottonello.

E intanto, mentre gli abitanti sono in attesa di un risvolto, i lavori sul viadotto Bisagno continuano ad essere rimandati, dovevano partire a marzo, sono slittati a giugno e poi, ancora, a luglio. Quando prenderanno il via? Sulla carta sarebbero dovuti iniziare oggi (mercoledì 15 luglio per chi legge ndr). Le parole del signor Illuminato sono perentorie e vogliono arrivare forti e chiare alle istituzioni, locali e nazionali: “Le autorità, il sindaco Bucci, il presidente Toti e la ministra De Micheli, sanno bene cosa è volato giù da questo viadotto, chi darà il nullaosta al cantiere si assumerà ogni responsabilità di quello che precipiterà di sotto”. E come si suol, uomo avvisato, mezzo salvato