
L'infettivologo attacca i mass media per l'allarme lanciato rispetto ai casi rilevati di cointagio del Covid-19 in questi ultimi giorni, da una parte chi sottolinea un aumento di casi, dall'altra chi parla di una situazione ampiamente sotto controllo. "Ma da che parte sta' la verità? - si chiede Bassetti -. Io credo che l'unico modo per analizzare la situazione italiana sia quello di guardare ai numeri. Ieri (domenica 19 luglio ndr) 3 decessi in tutta Italia, zero in Lombardia (la nostra Wuan), 49 ricoverati in terapia intensiva (un centesimo del numero a cui arrivammo ad aprile), riduzione del numero dei ricoveri in generale e del numero complessivo dei positivi" spiega.
E allora il dito è puntato sui media che rispetto ai numeri 'giocano' su alcuni dati: "Mi spiace constatare che nel nostro paese sul Covid ci siano ormai di fatto due fazioni contrapposte: una che esulta quando c'è un nuovo focolaio o un nuovo ricovero, per dimostrare che bisognerebbe stare tutti ancora chiusi in casa e un'altra che aspetta con ansia il bollettino delle 18 per sapere se verrà ancora criticata dall'altra parte. In mezzo una parte dell'opinione pubblica e dei mass media a cui l'allarmismo giova e fa audience. I medici e gli scienziati, che sono stati criticati per essersi divisi, si muovono con difficoltà in questo contesto partigiano. Io credo infatti, che noi medici abbiamo detto tutti le stesse cose, con punti di vista differenti. Quindi nessuna divisione. Anzi".
Infine dal direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino arriva un appello corredato da spiegazione medico-scientifica: "L'unica cosa importante è che si eviti di continuare a chiamare malati di Covid, i soggetti asintomatici con tampone positivo. E' sbagliato dal punto di vista medico, microbiologico e infettivologico. Chiamiamoli soggetti sani, portatori asintomatici di SarsCoV-2. Questo aiuterebbe molto le persone a capire come vanno realmente le cose in Italia" conclude Bassetti.
IL COMMENTO
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