
Secondo il comitato la trattativa avrebbe dovuto essere portata avanti scorporando "dal totale dovuto per la cessione delle quote tutto quanto non speso in questi anni", ovvero i soldi che Autostrade per l'Italia non ha investito in manutenzioni, inoltre "sarebbe opportuno tenerlo anche in cassaforte in attesa dell'esito processuale, e poi si vedrà a suo tempo, anche per eventualmente riconoscere gli interessi legali se non fossero riscontrate colpe a fine della faccenda".
Secondo la portavoce dei parenti delle vittime del crollo "in un paese civile, il giorno dopo, questi gestori sarebbero stati mandati a casa, si sarebbe congelato l'eventuale patrimonio in attesa dell'esito processuale, non avrebbero avuto parola, avrebbero solo dovuto chinare il capo e dire obbedisco".
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana