Degrado a Genova, il comitato Prè-Gramsci: "Abbiamo paura, ora il Comune ci ascolti"
L'appello di chi vive e lavora nella zona del centro storico
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di Tiziana Oberti
Marzia ha deciso di vivere in via Prè con la sua famiglia e di aprire un’attività ricettiva in via Gramsci oggi però più che mai si sente in trincea stretta tra l’aumento dello spaccio avvenuto dopo il lockdown, il cluster di Covid- 19 e la riduzione di turisti ma anche di genovesi.“È sempre stato una zona diciamo al limite quindi molto difficile e per chi attività è una battaglia continua ed è diventata ancora di più adesso – racconta Marzia Manfreda del comitato Pre’Gramsci - il problema sono le persone irregolari che abbiamo presenti sul territorio e ora con la paura del cluster di Covid oltre alla riduzione dei turisti vediamo anche molti meno genovesi quindi non c’è alternanza”.
La preoccupazione più che mai ora è capire quanti sia gli illegali che vivono nei palazzi del centro storico: “Non abbiamo il controllo numerico di queste persone – spiega - quindi non sappiamo in realtà dentro a questi palazzi cosa stia succedendo”. Da anni il comitato fa segnalazioni e denunce all’amministrazione ma in questo periodo chi vive e lavora a Pre’ si sente ancora più abbandonato.
L’appello all’amministrazione comunale è quello di un dialogo e una collaborazione costante che in questo momento non sentono: “Dalle istituzioni non vediamo delle risposte concrete e rassicuranti sulla programmazione di quello che dovrebbe avvenire in centro storico - racconta - la pandemia c’è adesso e noi vogliamo risposte alle nostre preoccupazioni”.
IL COMMENTO
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