porti e logistica

Cecchi: "Troppa distanza tra Stato e Italia reale"
1 minuto e 18 secondi di lettura
Con il decreto agosto si chiude il contenzioso fra i porti turistici e lo Stato sull'applicazione retroattiva dell'aumento dei canoni demaniali. La Corte costituzionale dopo 13 anni aveva già dichiarato illegittima la retroattività e ora il principio è stato accolto dal decreto che chiarisce anche una volta per tutte l'ambito di applicazione dell'Iva turistica ai servizi turistici offerti dai Marina resort. Lo annuncia soddisfatta con una nota Confindustria Nautica che aveva chiesto le due norme.


Resta invece l'amarezza per le altre norme che interessano il settore della nautica che erano state inserite nel maxiemendamento al dl agosto ma sono state cancellate dal testo subito prima del voto di fiducia, su richiesta della presidenza del Senato. "Rimane la grandissima delusione per la cancellazione del pacchetto di misure volte ad annullare il divario fra norme di procedura fiscale italiane e francesi, gap che spinge le nostre aziende a delocalizzare oltralpe o a Malta le loro sedi legali e, di conseguenza, versare li le loro imposte" commenta Confindustria Nautica con una nota. E aggiunge "Non parliamo di sovvenzioni o riduzioni di imposte, ma di correggere quegli squilibri che oggi rendono più conveniente scegliere una bandiera europea o firmare un contratto di leasing nautico in un altro Paese dell'Unione a danno dell'economia nazionale".


Il presidente Saverio Cecchi ribadisce l'amarezza e lo sconcerto: "Questo episodio misura tutta la distanza fra il vertice dello Stato e l'Italia reale, mentre i nostri competitor esteri vedono i loro paesi utilizzare, quasi stressare, ogni possibile norma per aiutare le imprese a ripartire".