
Resta invece l'amarezza per le altre norme che interessano il settore della nautica che erano state inserite nel maxiemendamento al dl agosto ma sono state cancellate dal testo subito prima del voto di fiducia, su richiesta della presidenza del Senato. "Rimane la grandissima delusione per la cancellazione del pacchetto di misure volte ad annullare il divario fra norme di procedura fiscale italiane e francesi, gap che spinge le nostre aziende a delocalizzare oltralpe o a Malta le loro sedi legali e, di conseguenza, versare li le loro imposte" commenta Confindustria Nautica con una nota. E aggiunge "Non parliamo di sovvenzioni o riduzioni di imposte, ma di correggere quegli squilibri che oggi rendono più conveniente scegliere una bandiera europea o firmare un contratto di leasing nautico in un altro Paese dell'Unione a danno dell'economia nazionale".
Il presidente Saverio Cecchi ribadisce l'amarezza e lo sconcerto: "Questo episodio misura tutta la distanza fra il vertice dello Stato e l'Italia reale, mentre i nostri competitor esteri vedono i loro paesi utilizzare, quasi stressare, ogni possibile norma per aiutare le imprese a ripartire".
IL COMMENTO
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