
Alla base del provvedimento ci sarebbe l'ipotesi di una truffa ai danni dello Stato messa in piedi da alcuni balneari, in particolare della zona di Varazze. Il fascicolo, a carico di ignoti, e' in mano al pubblico ministero Claudio Martini. In pratica, secondo la procura, sarebbero stati dati fondi per danni in realta' non subiti o gonfiati rispetto alla realta'. Gli uomini della Dia hanno acquisito tutti i documenti per ricostruire con precisione tutti i passaggi e individuare chi ha seguito gli iter e i passaggi burocratici. A maggio dell'anno scorso erano partiti i bandi per chiedere i risarcimenti. Potevano presentare domanda le imprese che avevano trasmesso alla Camera di commercio il modello AE, nei termini di legge.
Erano due le misure di intervento a disposizione delle imprese: Misura 1, con un contributo massimo di 20 mila euro, e Misura 2 per un contributo massimo di 450 mila euro. Il 29 e il 28 ottobre 2018 la tempesta distrusse il porto di Rapallo, facendo strage di yacht di lusso, fece gravi danni al porto di Santa Margherita e fece crollare diversi tratti della strada per Portofino. A Varazze vennero stimati danni per 1,2 milioni di euro. A Santa Margherita Ligure e il porto turistico internazionale "Carlo Riva" di Rapallo le rispettive dighe foranee cedettero: la procura di Genova ha aperto una inchiesta sui lavori di rifacimento che erano stati fatti pochi mesi prima ma che evidentemente non erano stati eseguiti a regola d'arte.
Sempre per quella mareggiata, la Dda genovese ha arrestato a giugno otto persone nell'ambito dell'inchiesta sullo smaltimento dei relitti degli yacht distrutti. Ai domiciliari erano finiti anche la direttrice del porto Carlo Riva e il presidente del consiglio d'amministrazione. Adesso una nuova tegola giudiziaria per una possibile truffa per contributi non dovuti.
IL COMMENTO
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