economia

Molti studi professionali sono impossibilitati a lavorare per il covid
1 minuto e 41 secondi di lettura
Serve un Dpcm per lo slittamento degli adempimenti fiscali. Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha scritto al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, per chiedere ''lo slittamento dei termini di tutti gli adempimenti in scadenza nelle prossime settimane''.

Nella missiva firmata dal presidente nazionale della categoria, Massimo Miani, i commercialisti chiedono a Gualtieri di ''avanzare quanto prima la proposta al presidente del Consiglio di emanare un apposito Dpcm, recante il più ampio slittamento possibile, e comunque per lo meno fino alla fine del corrente anno, di tutti gli adempimenti in scadenza nelle prossime settimane''. A cominciare da quelli concernenti il termine del 30 novembre 2020, per la presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell'Irap''.

La richiesta dei commercialisti è motivata dal fatto che molti studi professionali sono in questa fase impossibilitati a lavorare a causa del covid. La legge consente di modificare ''i termini riguardanti gli adempimenti'' dei contribuenti, dei sostituti e dei responsabili d'imposta ''relativi a imposte e contributi di cui al presente decreto'', laddove ciò risulti opportuno per tenere conto ''delle esigenze generali dei contribuenti, dei sostituti e dei responsabili d'imposta o delle esigenze dell'amministrazione''. Tale modifica può essere disposta ''con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro competente''.

''Attualmente si sta verificando presso molti studi professionali una situazione di oggettivo impedimento lavorativo, derivante dalla malattia conclamata da Covid 19 o dalla necessità di isolamento prudenziale, riguardanti sia i professionisti sia i loro collaboratori", prosegue Miani. "Il decreto legge Ristori prevede già un primo slittamento del termine per la dichiarazione dei sostituiti d'imposta, dal 30 ottobre al 10 dicembre 2020. Da qui la richiesta dei Commercialisti di emanazione di un Dpcm, come 'misura ponte' ''in attesa dell'emanazione di una più puntuale disciplina legislativa riguardante gli effetti della malattia da covid 19 riguardante i professionisti sugli adempimenti amministrativi, fiscali e contributivi ad essi affidati. Non chiediamo sia fatto ciò che è impossibile fare ma chiediamo sia fatto tutto ciò che è possibile fare", conclude Miani.