
La dimostrazione arriva da una ricerca dell'Istituto dei tumori di Milano e dell'università di Siena che, analizzando i campioni di sangue prelevati tra settembre 2019 e marzo 2020 ai partecipanti ad uno screening sul tumore al polmone, hanno trovato gli anticorpi al SarsCov2 nell'11,6%, di cui il 14% già a settembre. Una conferma che si aggiunge alle altre emerse in questi mesi che il coronavirus si è diffuso in Italia e nel mondo ben prima dei dati ufficiali comunicati dalla Cina. Allo screening hanno partecipato 959 persone tra i 55 e 65 anni di età, tutti gran fumatori, di cui il 60% uomini e il 50% residenti in Lombardia.
Con una certa sorpresa dei ricercatori, è emerso che l'11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. A settembre il virus era già presente nei campioni di pazienti residenti in 5 regioni e, nell'analisi complessiva dei campioni da settembre a marzo, è risultato almeno un caso di paziente positivo proveniente da 13 regioni.
Due i picchi di positività emersi per gli anticorpi: il primo tra la fine di settembre e la seconda-terza settimana di ottobre, il secondo nella seconda settimana di febbraio. In particolare, secondo i dati pubblicati nello studio, i primi campioni positivi registrati a settembre appartengono a persone che vivevano in Liguria (1), Veneto (3), Emilia Romagna (1), Lombardia (2) e Lazio (1).
IL COMMENTO
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