cronaca

Le Regioni chiedono incontro urgente al governo, Speranza: "Avremo mesi complicati"
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"Presto avremo più strumenti e test più efficaci e veloci. Saranno mesi ancora complicati ma in cui si vedrà sempre di più uno spiraglio di luce, ma in questi mesi dobbiamo resistere e la chiave fondamentale sono i comportamenti delle persone" il ministro della Salute Roberto Speranza è chiaro nel leggere la situazione in Italia. La seconda ondata di coronavirus sta interessando il Paese con il dato degli ospedalizzati e delle vittime che continua a crescere di giorno in giorno. Per questo il ministro invita tutti a "limitare il più possibile le relazioni personali e stare a casa".


Il Comitato tecnico scientifico si prepara a leggere i nuovi dati settimanali e valutare la posizione delle diverse regioni in quella che è diventata la scacchiera tricolore delle misure restrittive: rossa, arancione e gialla. Le Regioni chiedono di rivedere i parametri per velocizzare le scelte e apportare le misure restrittive in base a dati aggiornati di recente. La richiesta è di passare da 21 a 5 parametri. Per questo dalla Conferenza delle Regioni è stati chiesto un incontro urgente.

Ma Speranza sembra spazzare via l'ipotesi: "Avere più indicatori significa avere una fotografia più completa e larga. Questi 21 indicatori li usiamo da maggio e ci hanno aiutato a leggere l'epidemia, dopo di che il dialogo con le Regioni è sempre aperto, ma 21 criteri significa avere un quadro più affidabile, oggi questo è il modello che abbiamo e dobbiamo rispettarlo".

In Liguria l'ultimo bollettino (LEGGI QUI) mostra un calo degli attualmente positivi e un netto aumento dei guariti ma nelle ultime ore sono tornati ad aumentare ospedalizzati e persone ricoverate in terapia intensiva. Alcuni numeri però fanno sperare di poter vedere presto all'orizzonte la fine della seconda ondata. Dal governatore Toti l'invito a tenere alta la guardia: "La proporzione tamponi-positivi è in discesa in tutta la Liguria, a Genova scende di più ma anche negli altri capoluoghi, l'indice Rt regionale sostanzialmente è pari a 1. Non basta, dobbiamo scendere sotto 1 per vedere invertire la curva".

Si avvicina il venerdì, il giorno in cui i nuovi dati sui contagi potrebbero far rivedere al governo i colori di alcune Regioni. La Liguria ha trascorso la prima delle due settimane di 'arancione'. Ma i numeri lasciano ben sperare anche se sulle date si discute. "Rispetto ai dati che hanno inserito la Liguria in zona arancione, tutti gli indicatori sono in miglioramento, direi che non vi è alcuna ipotesi di passaggio in zona rossa. Al contrario se i dati dovessero essere così, prevedo seriamente di poter riportare la Liguria in zona gialla entro un paio di settimane" spiega il presidente di Regione.

Dunque il governo al momento di attribuire la zona arancione alla Liguria aveva parlato di due settimane, quindi dall'11 novembre al 25 dello stesso mese. Ora tutto sembra slittare di una settimana. La nuova data che potrebbe vedere il ritorno in 'giallo' della Liguria è fissata per i primi di dicembre, più o meno intorno al 3. Lo stesso giorno in cui scadrà l'attuale Dpcm, a Roma si lavora per la nuova versione, quella che dovrà accompagnare l'Italia alle feste di Natale e Capodanno. "Il virus non scomparirà e quindi non sarà un Natale come gli altri e bisogna dire come stanno le cose. Ma non sarà così solo in Italia ma penso in tutta Europa" chiosa Speranza.