Sono solo Lazio, Liguria e Sardegna le regioni che registrano un Rt sotto l'1 - rispettivamente 0.9 e 0.92, 0.84 - nella settimana dal 9 al 15 novembre secondo le rilevazioni del monitoraggio reso noto dal Istituto Superiore di sanità-Ministero della Salute e aggiornate al 18 novembre. A guidare invece la classifica delle regioni con l'Rt più alto sono la Basilicata con 1.54 e la Toscana con 1.44. Seguono Abruzzo 1.29, Basilicata 1.54, Calabria 1.09, Campania 1.13, Emilia Romagna 1.2, Friuli Venezia Giulia 1.29, Lazio 0.9, Liguria 0.92, Lombardia 1.25, Marche 1.27, Molise 1.05, Piemonte 1.1, PA Bolzano 1.22, PA Trento 1.07, Puglia 1.24, Sardegna 0.84, Sicilia 1.13, Toscana 1.44, Umbria 1.09, Valle d'Aosta 1.23, Veneto 1.23.
"C'è una una stabilizzazione ma i decessi sono sempre tanti", è il commento del direttore generale della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza. Gli fa eco il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro: "Negli ultimi giorni la curva del numero dei casi comincia ad appiattirsi e rallenta la crescita dell'incidenza dell'epidemia". A suo parere, "la probabilità di saturazione dei posti letto si è un po' allontanata. L'età mediana dei malati di Covid lentamente cresce, si attesta intorno ai 70 anni, è ancora sotto le soglie raggiunte a marzo, ma in crescita".
La guardia deve restare alta. In base al monitoraggio settimanale 17 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio alto e tre (Veneto, Molise e Friuli Venezia Giulia) a rischio moderato "con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese comportando di fatto che resta su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia non controllata e non gestibile". Secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità, "ci troviamo in una fase di rischio alto in tutto il Paese ma arrivano segnali di efficacia delle misure".
Nonostante un rallentamento dei contagi, Brusaferro mette in chiaro che "l'epidemia si mantiene a livelli critici sia per l'incidenza sia perché le strutture assistenziali sono molto impegnate". Per il numero uno del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, "i dati sono evidentemente indicativi di uno spiraglio significativo che si apre, ma questa è una ragione per insistere". Il capo del Css poi mette in guardia: "Evitiamo di ripetere l'errore dell'estate scorsa quando si è pensato fosse tutto alle spalle". Quindi ribadisce che "dovrà essere un Natale responsabile e sarà diverso da tutti gli altri".
"Consideriamo la decisione di tenere la Liguria in fascia arancione una scelta corretta da ogni punto di vista per i prossimi giorni", ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Per la verità ci siamo a lungo interrogati sul fatto che una discesa dei casi così consolidata avrebbe potuto portare forse a un declassamento in zona gialla ma riteniamo sia giusto restare in fascia arancione anche per consolidare i risultati ottenuti in termini di decrescita del Covid e dare fiato ai nostri ospedali che gestiscono ancora più di 1400 pazienti", ha concluso il governatore ligure.
salute e medicina
Covid: Lazio, Liguria e Sardegna sono le uniche regioni con Rt sotto 1
Basilicata con 1.54 e Toscana con 1.44 le regioni più alte
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