"Da qui all'estate serviranno 500 nuovi infermieri in Liguria", Carmelo Gagliano, presidente dell'ordine degli Infermieri di Genova lancia l'appello. Mentre la seconda ondata di Covid è in atto si guarda al futuro prossimo. Tre variabili da considerare, la prima riguarda i pensionamenti, la seconda l'impegno per l'avvio dei vaccini Covid, la terza fa riferimento all'urgenza di recuperare infermieri che si occupino delle strutture residenziali per gli anziani. Circa 390 neo laureati e assunti sono entrati in serivizio da poche settimane e hanno dato respiro a chi da marzo lavora quasi senza sosta. Oltre 460 da inizio emergenza.
"I colleghi giovani hanno portato entusiasmo, novità e allegria ma l'impegno nei raparti è importante perche molti infermieri devono stare a casa in quanto positivi al covid". Entro fine anno molti andranno in pensione. Poi c'è il capitolo Rsa dove tanti infermieri hanno avuto occasione di entrare nel pubblico lasciando scoperto in parte il settore, quindi servono nei prossimi messi rinforzi.
E poi c'è tutto il discorso legato ai vaccini anti-Covid. In Liguria si stima che saranno circa 120 gli infermieri coinvolti in modo diretto alla somministrazione del vaccino. Il piano nazionale prevede un hub a livello regionale. L'avvio dovrebbe essere a partire da gennaio per personale sanitario e ospiti delle rsa, ovvero i più fragili. Da aprile in poi dovrebbe iniziare la somministrazione di massa.
Intanto si apprende che l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, si doterà di un Comitato scientifico che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà la funzione di supportare l'Agenzia e i responsabili scientifici dei singoli studi nella fase di impostazione delle attività, nell'analisi complessiva dei dati che saranno raccolti, e nell'individuazione di possibili interventi.
Per quanto riguarda la corsa al vaccino. Risulta efficace al 95% (con un intervallo compreso fra il 90,3% e il 97,6%) il vaccino anti Covid-19 della Pfizer, sperimentato su 43.548 persone, metà delle quali hanno ricevuto il vaccino, (indicato con la sigliaBNT162b2) e metà il placebo. I risultati sono pubblicati sul New England Journal of Medicine. Fra gli eventi avversi si sono osservati dolore nel sito dell'infezione, da lieve a moderato e temporaneo, affaticamento e mal di testa. L'incidenza di eventi avversi gravi è stata bassa ed è risultata simile nei gruppi che hanno ricevuto il vaccino e in quelli che hanno ricevuto il placebo.
Ma non è l'unica strada. Il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia anche che presto partiranno i trial clinici per anticorpi monoclonali: "Ho visitato oggi la Menarini di Pomezia dove stanno producendo i primi lotti di questo nuovo farmaco. Presto inizieranno i trial clinici. E' una sfida tutta italiana che ci inorgoglisce e che speriamo potrà darci un nuovo efficace strumento per superare questa fase difficile".
salute e medicina
Covid e piano vaccini, le assunzioni non bastano: servono ancora 500 infermieri
L'appello del presidente dell'ordine di Genova
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