cultura

La cerimonia simbolica nel cortile di Palazzo Tursi
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Non poteva mancare anche quest'anno il tradizionale appuntamento del Confeugo: nonostante la situazione, la cerimonia in diretta su Primocanale a partire dalle ore 10, sul canale 10 del televisore o in streaming (CLICCA QUI). Niente pubblico a causa dell'emergenza sanitaria, ma la speranza è che la fiamma sia dritta, segnale di buon auspicio per il prossimo anno. Questa volta, però, non si svolgerà in piazza De Ferrari alla presenza dei passanti, ma proprio per evitare assembramenti si è voluto organizzare la cerimonia all'interno dell'atrio di Palazzo Tursi. 

"Quest'anno la cerimonia assume un valore ancora più simbolico, volevamo esserci comunque in un anno così difficile e per questo abbiamo fatto il possibile per organizzare la manifestazione in sicurezza", spiega l'assessore al commercio, artigianato, grandi eventi e centro storico del Comune di Genova Paola Bordilli. "Come ogni anno, verranno elencati i mugugni dei genovesi e l'amministrazione si impegnerà a trovare soluzioni per andare incontro alle richieste dei cittadini". 

Il via alla manifestazione, come vuole la tradizione, è stato dato dallo scambio dei saluti "Ben trovòu, Messê ro Duxe" (Ben trovato, signor Doge) e "Ben vegnuo Messê l'Abbòu", (Ben venuto, signor Abate), tra il sindaco e il presidente dell'associazione A Compagna, Franco Bampi. Associazione che nel 1923 ripristinò questa usanza dopo una pausa durata più di un secolo. Secondo alcune fonti storiche, la tradizione è nata nel capoluogo ligure nei primi anni del XIV secolo, ma è probabile che abbia origini ancora più antiche. La manifestazione di un tempo prevedeva lo scambio di auguri tra l'abate del popolo e il doge a palazzo Ducale: nell'occasione veniva lasciato nel cortile il ceppo di alloro e rami, chiamato confeugo da cui deriva la denominazione della cerimonia storica.

I mugugni dei genovesi elencati hanno riguardato soprattutto il traffico: ogni anno, infatti, un tempo l'abate elencava i problemi della popolazione cui il doge avrebbe dovuto porre rimedio nell'anno successivo. Dai semafori intelligenti al problema delle corsie fino ai buchi nell'asfalto, il sindaco si è impegnato a far rifare tutte le strade progressivamente. "Mi ghe son zeineze e nu ghe mollo", così ha concluso il suo saluto in genovese. 

Il ceppo d'alloro veniva acceso un tempo acceso la notte della vigilia di Natale dal doge alla presenza di personalità dei collegi comunali e dell'arcivescovo di Genova; la cerimonia si concludeva con lo spegnimento del falò gettandogli sopra del vino, zucchero e confetti e con un banchetto gratuito presso il palazzo ducale. Negli ultimi anni, invece, si è scelta come data il sabato prima di Natale.