politica

E' la prima polemica dell'anno
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E’ vero, il 2020 è stato l’anno della pandemia. Per questo ci sentiamo in dovere di denigrarlo e maledirlo. Ma dobbiamo anche ammettere che la stragrande maggioranza di noi è abituata a mandare a quel paese un anno quando se ne va. Accade sempre, tutti gli anni. E’ una forma un po’ scontata per manifestare le nostre insoddisfazioni, il volerci considerare in credito con la fortuna e con il destino, rispetto a quello che ci sentiamo di meritare. E così proviamo a credere che l’anno che sta arrivando sarà migliore.

Altro vezzo che abbiamo al cambio di calendario è quello di trovare la prima notizia dell’anno, in ogni ambito. O meglio, una non-notizia diventa notizia perché accade per prima. Il caso più evidente è quello delle nascite: “ecco il primo nato del 2021”. Non è solo una (non) notizia per telegiornali, siti e quotidiani. Anche i social impazziscono con le fotografie dei primi nati. Commenti, condivisioni, emozioni, faccine felici e congratulazioni.

In Liguria però, in questo 2021, c’è stato un inatteso epilogo. Ecco come è andata. Il Governatore Giovanni Toti si unisce alla consuetudine e su facebook saluta la prima nata nella Regione. Si tratta di una bambina figlia di genitori stranieri. E così non potevano mancare sui social i commenti razzisti dei soliti imbecilli. Toti reagisce con la durezza del caso e sentenzia: “Chi nasce in Liguria è ligure!”. Un modo per fermare con banale buon senso l’inciviltà.

Ed è qui che arriva il colpo di scena. Il capogruppo della lega in Regione, Stefano Mai, non riesce a trattenersi, vedo lo spettro dello ius soli dietro alle parole di Toti e sente la necessità di stoppare il governatore: “Non si può definire italiano, né ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri”. E si dimentica perfino di condannare i messaggi razzisti.

In altre parole delle non-notizie spunta la prima notizia e polemica dell’anno, che forse nasconde, dietro allo ius soli di Toti, qualcosa di più su quello che sta accadendo dentro il centro destra. Una polemica che nasce dall'intolleranza sui social e dimostra che i buoni propositi per il nuovo anno non bastano. A scatenarla, chi l’avrebbe detto, Mai.