
I due operai che le hanno tracciate hanno ammesso che abitanti e commercianti non spesso non apprezzano: "Quando capiscono che tracciamo le piste fioccano critiche e battute, anche se non manca qualche consenso. Stamane i proprietari di una ditta di ascensori ci hanno anche offerto un caffè...".
Le piste ciclabili nel progetto del Comune di Genova in Val Bisagno dovrebbero arrivare sino a Struppa: iniziate lo scorso anno per la pandemia per favorire la mobilità dolce e snellire il trasporto pubblico, sono state tracciate prima in corso Italia e sino a De Ferrari, passando dalla Foce, quindi sono arrivate a Sampierdarena, zona Fiumara. Ora si è virato in Valbisagno, unica zona di Genova senza trasporto su rotaia: dalla parte bassa si sta salendo ora verso Staglieno.
Fra le prossime tratte la Valpolcevera: dalla Fiumara a Pontedecimo pedalando in sede protetta (anche se pericolosamente fra auto, scooter e camion) non sarà un sogno, sperando che non diventi un incubo.
Subito subissate di critiche perchè ritenute pericolose e un intralcio per il traffico già caotico di Genova, le ciclabili del sindaco Bucci e dell'assessore alla Mobilità Campora per ora non hanno sortito l'effetto voluto da amministratori e amanti della bicicletta. Anche se i numeri dei ciclisti, pur minimi sarebbero in costante aumento.
Aspettando la svolta green gli amministratori stanno pensando e progettando le piste "vere", finanziate con fondi ad hoc, in sede protetta, per non intralciare il traffico e proteggere i ciclisti.
IL COMMENTO
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