“Il mio primo obiettivo è rappresentare tutti i savonesi. Da un punto di vista politico, mi rivolgo all’opposizione in consiglio comunale”. Si presenta così Marco Russo, candidato sindaco alle prossime elezioni con ‘Patto per Savona’. Le forze progressiste si sono compattate sulla scia del Partito Democratico, che ha definitivamente rotto gli indugi sulla proposta dell’avvocato savonese. Probabile anche l’appoggio del M5s, sempre più vicino alla coalizione di centrosinistra, che non ha lesinato sulle sfumature interne della candidatura.
Russo ha ricevuto il via libera anche da parte di Noi per Savona, Rete a Sinistra – Savona, Linea Condivisa, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Europa Verde. L’ipotesi di un centrodestra aperto ad alleanze con alcuni esponenti dell’area moderata, però, impensierisce i dem. Nel frattempo, Italia Viva si allontana dallo schema Pd-Movimento 5 Stelle e affida alla consigliera Barbara Pasquali la strategia elettorale.
Quali sono i confini politici del ‘Patto per Savona’?
“La proposta è di impronta civica, perché vuole aggregare i savonesi indipendentemente delle appartenenze politiche. C’è bisogno di ricucire le idee dei cittadini che hanno perso fiducia nella politica. Patto per Savona si rivolge poi ai partiti dell’attuale opposizione in consiglio comunale con i quali si è instaurato un dialogo, in divenire, attorno a un ‘patto’, appunto. La città ha bisogno di risposte chiare e immediate” spiega il candidato.
La politica savonese non è un buon esempio di unità, perché sia da una parte che dall’altra ci sono stati contrasti interni. Il centrosinistra ha trovato un suo equilibrio?
“Non ho percepito alcun malumore tra le forze politiche che hanno deciso di sostenermi. Credo anzi che essere partiti da un progetto concreto per la città stia facendo sviluppare un dibattito sereno e positivo tra le parti. Ci sono ovviamente state delle realtà che hanno sostenuto la mia candidatura più di altre” aggiunge Russo.
L'era Berruti ha lasciato Savona con le tasche vuote. Mi spiego, Savona è in pre-dissesto e nel 2016 si parlava di un piano decennale di riequilibrio finanziario.
“Chiarisco immediatamente che io intendo improntare la mia candidatura sui progetti futuri. Non è costruttivo per una giunta aggrapparsi al passato. La situazione è complessa, lo sappiamo tutti, bisogna lavorare ma senza trovare giustificazioni. L’attuale amministrazione si è sicuramente impegnata per risanare il bilancio, tuttavia i tagli si sono rivelati spesso eccessivi rispetto alle effettive possibilità di investimento. Ecco perché dico che a Savona manca una visione di prospettiva".
E allora qual è la sua visione politica per Savona?
“Faccio una provocazione: qual è la vostra idea di città? Come fare a realizzarla? Ecco, credo che un sindaco debba farsi queste domande per poi procedere in quella direzione. Scegliere la strada da seguire è necessario non solo per capire come impiegare le risorse di bilancio, ma soprattutto per attingere a finanziamenti europei e ministeriali, che ora più che mai devono diventare la vera scommessa per Savona. Costruiamo un progetto di città capace di intercettare i finanziamenti e usciremo dalla crisi”, conclude Marco Russo.
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Elezioni Savona, Russo: “Proposta civica che guarda alle forze progressiste”
Ma Italia Viva boccia il dualismo M5s e Pd
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