cronaca

"Quello che adesso ci preme e a cui pensiamo è a come attaccare, attaccare, e ancora, attaccare"
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E' stato rivendicato questa mattina su due siti di area anarchica l'incendio della sera del 2 febbraio che ha danneggiato due ripetitori a Molassana in Val Bisagno. L'incendio era apparso immediatamente doloso agli investigatori della Digos anche per la presenza di residui e di un forte odore di benzina.

"Il 2 febbraio abbiamo incendiato tre ripetitori nella Val Bisagno - si legge nel comunicato che non è firmato ma si rifa genericamente all'internazionale nera. "Sull'influenza sociale/repressiva che la tecnologia ha ormai nelle nostre vite, è già stato scritto tanto - dicono - Quello che adesso ci preme e a cui pensiamo è a come attaccare, attaccare, e ancora, attaccare".

Obiettivo degli anarchici è quella che chiamano la "tecnoindustria" che non include "solamente centraline di fibra ottica, laboratori, ripetitori o telecamere ma, fisiologicamente rientrano anche quelle 'risorse umane' che mettono a disposizione, con tanta alacrità, le proprie idee che servono ad incatenarci in maniera sempre più 'smart'. Strutture, mezzi, uomini e donne della tecnoindustria - concludono vanno fermati a tutti i costi e con ogni mezzo".