Alla terza votazione è stata approvata a maggioranza assoluta con 23 voti favorevoli (quelli della maggioranza) e 16 contrari (la minoranza) la modifica dello statuto comunale di Genova che riforma i municipi cittadini. Al termine della votazione, scontata, i capigruppo dell'opposizione hanno annunciato la loro uscita dall'aula in segno di protesta. Prima della sessione consiliare, i gruppi di minoranza avevano organizzato un presidio in via Garibaldi, alla presenza di tutti i capigruppo e dei presidenti di municipio della stessa area. Massimo Ferrante, presidente Bassa Val Bisagno, ai microfoni di Primocanale ha parlato di “provvedimento punitivo che contrasta disposizioni regolamentari e normative, tanto più che nelle città metropolitane il compito dei municipi è fondamentale”.
"Abbiamo sempre creduto e continuiamo a credere nell'opposizione ma oggi è stata scritta una delle pagine più brutte della storia di questa città – dice Gianni Crivello, capogruppo della Lista Crivello -. Il centrodestra non pensi che la nostra lotta si concluda qua, stiamo valutando la possibilità di un ricorso al Tar".
Luca Pirondini, capogruppo del M5s, ha esposto un cartello con scritto 'Bucci uccide i municipi”, sottolineando che “si rischia di tornare al tempo in cui il rapporto tra Comune e Municipi ricalchi lo schema della “paghetta” discrezionale, in una prospettiva di minori servizi sul territorio”. Alessandro Terrile, capogruppo del Pd, ha ribadito il significato dell'abbandono dell'aula: "La maggioranza non ha neppure tentato di arrivare a un accordo su un tema così importante". Terrile ha poi ricordato che il consigliere di Fratelli d'Italia, Stefano Costa, già consigliere delegato alla riforma dei municipi e che aveva rimesso la delega in dissenso con la giunta, non ha partecipato alle ultime tre sedute di consiglio: "L'unico modo di manifestare il dissenso è essere assenti, e anche noi ce ne andiamo".
Contro l'Aventino dell'opposizione gli interventi del centrodestra. Tra questi Lorella Fontana (Lega): "Oggi si è scritta una pagina brutta ma per l'opposizione, chi per 40 anni ha gestito Genova oggi non accetta che sia gestita non come a suo piacere, il centrosinistra non accetta il confronto e non accetta di aver perso le redini della città".
La giunta Bucci sostiene che la riforma dei municipi è necessaria per meglio definire il ruolo politico e non amministrativo e decisionale degli enti decentrati e che se è vero che saranno cancellati i budget fissi da 271 mila euro ci sarà però una programmazione di interventi con fondi comunali sulla base delle istanze presentate dai consigli municipali.
"Mi sarei augurato una votazione con la maggioranza dei due terzi e non solo assoluta, le porte del mio ufficio sono sempre state aperte a chiunque volesse discutere, ma chi usa le situazioni per politiche di tipo strumentale trova pane per i suoi denti". Il sindaco di Genova Marco Bucci risponde alle critiche dell'opposizione che ha sottolineato come la cosiddetta 'riforma dei municipi', quindi una modifica allo statuto dell' ente, sia stata approvata senza trovare un accordo tra le forze politiche. Il sindaco è comunque soddisfatto del risultato: "Da oggi il nuovo regolamento stabilisce in maniera molto chiara quali sono i compiti del consiglieri municipali, degli assessori municipali e della giunta municipale per tutta la parte politica e del direttore dell'amministrazione municipale per quanto riguarda gli aspetti amministrativi e operativi - afferma -. Mi auguro che da oggi ci si focalizzerà non solo sui 280 mila euro di budget eliminati dai bilanci dei singoli municipi ma sui 20 milioni di euro che in media il Comune assegna a ognuno dei municipi con progetti anche grandi e importanti. Il nostro obbiettivo è avere una collaborazione molto più intensa su questi progetti".
Bucci ha preannunciato che i primi effetti di questo tipo di collaborazione si vedrà nelle prossime settimane con il municipio Medio Ponente "per la nupva sistemazione dell'area di villa Bombrini".
politica
Genova approva la riforma dei municipi, opposizione prima va in piazza e poi lascia l'aula
Più che probabile un ricorso alla magistratura amministrativa da parte della minoranza
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