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I lavoratori hanno deciso di non fare un corteo per le vie della città per non gravare sulla già difficile situazione della viabilità.
Nessun impegno scritto da parte di Confindustria a disconoscere la 'lettera della discordia', per questo lo sciopero del porto annunciato è stato confermato. Anche l'estremo tentativo portato avanti dall'Autorità di sistema portuale con sindacati e terminalisti non ha avuto gli effetti sperati, l'astensione non sarà revocata.
I portuali hanno deciso di incrociare le braccia in segno di protesta contro la lettera che i terminalisti avevano inviato al presidente Signorini, annunciando la messa in mora dell'Authority e chiedendo indietro gli 8 milioni versati a beneficio della Culmv negli ultimi anni. Questo nonostante la firma, pochi giorni prima, sull'accordo quadro che di fatto chiudeva la partita mettendo in sicurezza i conti della Compagnia Unica.
Ieri, di fronte al prefetto Perrotta, i sindacati avevano chiesto il disconoscimento della lettera, richiesta che i terminalisti hanno deciso di non accettare. Questa mattina il presidente del porto Signorini ha provato a spiegare che i contenuti della lettera dovevano ritenersi superati ma il suo appello è caduto nel vuoto.
I sindacati, comunque, in segno di vicinanza alla città già duramente colpita dal caos autostrade, hanno deciso di rinunciare al tradizionale corteo e si limiteranno a picchetti presso i varchi portuali e un presidio sotto la sede di Confindustria Genova.
IL COMMENTO
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