cronaca

Situazione disastrosa tra cantieri, corsie uniche e velocità ridotta
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 Nevicava, stranamente nevicava quel 18 marzo del 1971, esattamente 50 anni fa quando in pompa magna inaugurò il tratto di autostrada A12 tra Sestri Levante e Brugnato: 27 km preziosi perchè evitavano, a chi doveva raggiungere dal Nord Italia ma anche dalla Francia, la Toscana e Roma, di passare per il tortuoso passo del Bracco, tante curve fino a 617 metri di altitudine, ma soprattutto il rischio di essere assaliti dai banditi, che dai tempi di Napoleone fino all'ainugurazione della A12, appunto, imperversarono e fecerro anche vittime: un turistista francese di ritorno dal pellegrinaggio a Roma e due tassisti di Sestri Levante.


La storia ce la racconta il collega Domenico Ravenna, durante "Presa diretta" in onda su Primocanale venerdì alle 20 e domenica alle 14.30. Ma di poetico oggi, a guardare quell'anniversario, c'è ben poco. Dopo 50 anni ci troviamo di fronte ad autostrade disastrate: tra Sestri Levante e Sarzana il concessionario è Salt, gruppo Gavio, e la relatà racconta di cantieri fino a Pisa, corsie uniche, carreggiate a doppio senso di marcia che significano estrema pericolosità. Il pedaggio è esoso, i tempi di percorrenza lunghissimi, il doppio, se va bene, di quanto ci si impiegava prima dell'apeertura dei cantieri, caso vuole tutti nello stesso periodo, a partire dal crollo di ponte Morandi, anche se qui il concessionaerio non è Autostrade.


Una servitù pesante, che non si sa quando avrà fine. Con tutti i danni che crea all'economia, al turismo (quando ripartirà dopo il Cocid ma già oggi nei week end gialli), alle vite di chi perde ore preziose per colpa dei lavori, ripetiamo, stranamentre tutti accumulati insieme.