
Secondo l'accusa avrebbe sfruttato centinaia di lavoratori impiegati nei settori della logistica e dei servizi alle imprese. L'illecito giro d'affari, secondo gli investigatori, ammonterebbe a circa 23,5 milioni di euro, a titolo di retribuzioni e contributi non versati. Le indagini hanno preso le mosse dalla segnalazione di operazioni sospette, riguardanti un imprenditore originario di Arma di Taggia, Roberto Picena, a capo di un gruppo specializzato nei servizi di logistica e pulizie, nei confronti del quale sono state sequestrate polizze assicurative per complessivi 2,2 milioni.
Dei 34 indagati, inoltre, a 14 viene contestato il reato associativo. L'associazione, secondo l'accusa, era composta da molti imprenditori, frammentata e articolata su due livelli: uno costituito da cooperative prive di profilo mutualistico, nelle quali erano inquadrati oltre 1.300 lavoratori impiegati su tutto il territorio nazionale; un secondo livello costituito dallo "schermo" di società di capitali affidate a fiduciari o prestanome, che appaltavano i servizi richiesti.
IL COMMENTO
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