Ogni foto che viene pubblicata sui social diventa automaticamente di dominio pubblico e visibile a tutti, anche alle forze dell'ordine. In questo caso, tutto è nato dalla pubblicazione di due foto da parte di un ragazzo, che ha pensato di ritrarsi mentre impugnava una pistola; in una di queste, un selfie scattato dallo stesso, il giovane puntava la pistola contro la propria tempia.
Avendo il sospetto che il giovane detenesse illegalmente l'arma, i poliziotti del Commissariato di Nervi sono riusciti a risalire al ragazzo, un 20enne genovese, e si sono recati nella sua abitazione. Non avendo trovato traccia di armi, gli agenti sono riusciti a far ammettere al giovane che la pistola appartenesse allo zio e che le foto fossero state scattate all'interno dell'abitazione dello stesso, in un paese della Riviera di Levante.
Gli operatori hanno riconosciuto il luogo degli scatti ed hanno sequestrato cautelativamente le 3 armi da fuoco che lo zio, un 45enne genovese che le deteneva regolarmente, in attesa dei provvedimenti amministrativi che verranno adottati nei suoi confronti.
Avendo il sospetto che il giovane detenesse illegalmente l'arma, i poliziotti del Commissariato di Nervi sono riusciti a risalire al ragazzo, un 20enne genovese, e si sono recati nella sua abitazione. Non avendo trovato traccia di armi, gli agenti sono riusciti a far ammettere al giovane che la pistola appartenesse allo zio e che le foto fossero state scattate all'interno dell'abitazione dello stesso, in un paese della Riviera di Levante.
Gli operatori hanno riconosciuto il luogo degli scatti ed hanno sequestrato cautelativamente le 3 armi da fuoco che lo zio, un 45enne genovese che le deteneva regolarmente, in attesa dei provvedimenti amministrativi che verranno adottati nei suoi confronti.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità