E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati dell’ultimo rapporto Bes Istat in occasione della Giornata mondiale della felicità sabato 20 marzo 2021.
La crisi economica e l’emergenza sanitaria stanno condizionando la percezione di famiglie e imprese sulla situazione attuale e sul medio periodo con solo poco più di 1 italiano su 4 (28,9%) che esprime un giudizio positivo sulle prospettive future. Un trend pessimista influenzato sicuramente dalla lunga guerra contro il Covid che sta logorando il tessuto sociale e imprenditoriale.
Sul podio delle regioni dove prevalgono gli scontenti ci sono nell’ordine la Campania (68,3%), la Sicilia (60%) e il Lazio (58,9%) mentre al contrario è al Nord che si concentrano le quote minori di insoddisfatti dal Trentino Alto Adige (37,8%) alla Valle d’Aosta (46,3%), dal Friuli Venezia Giulia (50,4) alla Lombardia (51,1%) con Emilia Romagna e Veneto a pari merito (51,5%).
Nel 2020 hanno chiuso quasi 100 imprese cooperative ogni mese con quasi tutti i settori colpiti, dalle costruzioni ai servizi, dalle attività professionali allo spettacolo, dalla sicurezza al commercio, dalla logistica all’istruzione per un comparto cooperativo che a livello nazionale impiega oltre un milione di persone, spiega l'analisi di Uecoop.
Una situazione preoccupante che rende ancora più urgente da una parte lo sblocco e il potenziamento del piano vaccinale, per uscire prima possibile dalla situazione di emergenza, e dall’altra, un rapido ed efficiente utilizzo delle risorse europee del Recovery Plan.
Il 65% delle imprese pensa che bisognerà aspettare almeno la seconda metà del 2021per una ripresa dell’economia.
IL COMMENTO
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