salute e medicina

Grazie a una "stanza degli abbracci" realizzata con tessuto tattile delle culle termiche
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Ha potuto stringere fra le braccia la madre ricoverata in una rsa di Vallecrosia, nell'imperiese, dopo un anno esatto.


E' potuto succedere grazie a una speciale "stanza degli abbracci" appena inaugurata e intitolata a Monica Ligustro, la donna morta per Covid nel febbraio scorso, all'età di 46 anni, e che faceva parte dell'associazione Aceb presieduta dal marito Stefano Urso, e che aveva già espresso l'intenzione di acquistare la 'stanza', quand'era ancora in vita.

A portare avanti le sue volontà è stato il marito, che con una raccolta di fondi ha acquistato la stanza, tenendo fede alla volontà della moglie. Così Maurizio, questo il nome del figlio, ha potuto riabbracciare sua madre,  Rosina Tiesi, di 87 anni.

"Per una madre non poter abbracciare i propri figli è una pena. La stanza verrà utilizzata tutti i giorni per consentire le visite tra parenti, amici e ospiti e gli abbracci in sicurezza, un grosso passo avanti verso il ritorno alla normalità", ha detto il direttore della Rsa, Mauro Vicenzi.

Le maniche, tra l'altro, sono state realizzate nello stesso tessuto delle culle termiche, motivo per cui "hanno una forte trasmissibilità tattile e l'abbraccio sembra davvero reale, come se non ci fossero barriere interposte" è stato spiegato.

Presenti all'inaugurazione anche il sindaco di Vallecrosia, Armando Biasi, con una delegazione del consiglio comunale e della Giunta, il vescovo diocesano Antonio Suetta e i componenti dell'associazione.