Con lo scattare della zona arancione nei fine settimana diventano meta non più solo di appassionati di storia, natura ed escursionismo. I forti di Genova sono stati già dalla scorsa primavera riscoperti da molti genovesi che non potendo più varcare i confini cittadini hanno scelto le strade sterrate e le camminate in salita per passare delle ore all'aperto, in compagnia e a distanza. "C'è un progetto con il ministero per i beni e le attività culturali di circa 70 milioni per il recupero di tutto il sistema dei forti genovesi - racconta a Primocanale l'assessore alla Sviluppo economico del Comune di Genova Stefano Garassino - speriamo che il ministero dia l'ok perché potrebbe davvero attirare quattro volte i turisti di quelli che abbiamo".
Si ragiona già per il dopo Covid. Ma i forti costruiti come barriera difensiva della città tra il Settecento e l'Ottocento e passati attraverso le guerre mondiali presentano non pochi problemi. Pochissimi quelli visitabili all'interno, e tutti con massima attenzione. L'obiettivo però è chiaro: recuperare i forti e rendere chiari e sicuri i percorsi per raggiungerli. "E' allo studio una progettazione dei sentieri - precisa ancora Garassino -. Da una parte la cabinovia che li possa collegare direttamente al porto e quindi al mare, dall'altra un percorso che permetta di collegarli tra loro”. Il sogno nemmeno tanto nascosto dell'assessore è che un giorno al loro interno si possano svolgere eventi e manifestazioni. Ma gli investimenti necessari per mettere in sicurezza le strutture abbandonate da tempo non sono pochi. In questo senso il via libera del progetto da parte del ministero potrebbe imprimere una svolta importante.
E allora si progetta anche per il breve periodo. Un primo passo per il recupero delle fortificazioni potrebbe essere quello di concedere in gestione i singoli forti ad associazioni specifiche in modo che possano curarli e valorizzarli. E le realtà interessate non mancano. Già adesso alcuni gruppi di occupano della pulizia dei percorsi e organizzano escursioni per appassionati e non. "Noi non potremmo mai essere competitivi a livello di strutture ricettive come la Riviera romagnola ma dobbiamo puntare sulle nostre peculiarità, in modo che chi voglia ammirarle sia obbligato a venire a Genova" precisa Garassino.
Corre di pari passo con il progetto di recupero dei forti un altro progetto, quello della cabinovia. Mezzo di trasporto considerato strategico che permetterebbe un più facile raggiungimento delle alture genovesi. Una prima bozza è stata visionata dalla sopraintendenza che ha sollevato delle osservazioni, piccoli aspetto assicura l'assessore. Il progetto cabinovia è inoltre stato inserito nella lunga lista delle opere da realizzare per la città da finanziare attraverso i fondi che arriveranno dal Recovery fund. I costi si aggirano intorno ai 25 milioni di euro. "Sarebbe un punto essenziale, perché non possiamo pensare di portare 5-6 mila persone con la macchina in strade strette e prive di via di fuga" precisa Garassino. I progetti ci sono. I fondi necessari per realizzarli ancora no, si attende il via libera da Roma per dare la svolta.
cronaca
Genova, i forti riscoperti e il progetto di recupero e rilancio da 70 milioni
Per il dopo Covid, Garassino: "Potremmo quadruplicare i turisti che abbiamo"
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