
"Il condizionale è d'obbligo, visto che Asl5 e Comune della Spezia avevano espresso la volontà di definire un cronoprogramma, che sarebbe dovuto partire da un bando di dimostrazione di interesse e una successiva gara ponte per poi arrivare a quella regionale definitiva. Intanto, allo stato attuale 120 famiglie vivono nell'incertezza e temono di perdere il lavoro". I lavoratori sono ora in cassa integrazione.
La struttura, di proprietà pubblica, ha avuto un ruolo fondamentale anche nell'emergenza sanitaria. Ma alcune criticità emerse con la gestione Kcs rischiano di far saltare l'appalto. "Asl e Comune ci hanno comunicato mesi fa che si sarebbero impegnati a sistemare i due piani del Mazzini oggi dismessi, con l'intento di arrivare a poter ospitare 75-90 pazienti comprensivi di zona buffer - dichiarano Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria, Marco Furletti, segretario generale Uiltrasporti La Spezia, Massimo Bagaglia, segretario generale Uil Fpl La Spezia - ma la realtà è che ad oggi nulla è ancora avvenuto, anzi sembrerebbe sempre un andare verso uno smantellamento. Ci aspettavamo una convocazione per conoscere lo stato dell'arte".
Nei mesi scorsi i lavoratori avevano scioperato ed erano stati ascoltati dal prefetto della Spezia. "Spezia non può perdere una struttura per anziani così importante, le istituzioni devono rimboccarsi le maniche e trovare immediatamente le risorse necessarie affinché si possano avviare i lavori di ristrutturazione e mettere nelle condizioni la struttura di essere interamente operativa". L'appello viene rivolto a Regione Liguria, Comune della Spezia e Asl5 per un intervento con "tutti gli strumenti necessari, anche economici" a tutela dei lavoratori e degli anziani.
IL COMMENTO
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