La Juventus dopo il Napoli fa il bis: la vittima è un Genoa rinunciatario nel primo tempo è un po’ sfortunato è un po’ colpevole nella ripresa. Finisce 3-1 alla fine di una sfida strana e con tante emozioni. Ma anche con qualche considerazione sui rossoblù che spesso danno l’impressione di avere già staccato la spina. (Clicca qui per la cronaca della partita minuto per minuto).
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E qualche scelta di Ballardini non è stata chiara, per esempio su tutte le sostituzioni in 70 minuti e così con l’uscita di Zappacosta per guai fisici la sua formazione ha finito in dieci. La squadra di Pirlo è subito un uragano e Perin è sotto pressione già dal primo minuto su tiro cross di Ronaldo, avvisaglia di ciò che avverrà fino all’intervallo. Infatti dopo una manciata di giri di orologio arriva la rete di Kulusewski che appena dentro l’area segna alla destra del portiere. Merito anche di Cuadrado che salta facilmente Rovella e appoggia per l’attaccante contro il quale Badelj e Behrami decidono di girarsi.
La reazione di Criscito e compagni e timida ed è affidata all’unico che pare essere in campo ovvero Zappacosta il cui tiro è ribattuto. Il Genoa soffre e Il trio Ronaldo-Chiesa-Morata fa ciò che vuole. Al 19’ ancora Zappacosta di conquista una punizione per fallo di mano di Cuadrado che viene ammonito. Mano di poco fuori dall’area. Scamacca spara altissimo. Occasione sciupata. La formazione di Ballardini subisce il raddoppio: errore di Radovanovic clamoroso, Chiesa gli ruba la palla, Perin respinge, Ronaldo prende il palo e sulla carambola segna Morata.
La Juve sul 2-0 continua ad attaccare e sfiora più volte il tris con Perin che vola ovunque soprattutto su tiro di Rabiot. Centrocampo del Grifone mollo e senza idee. Nel finale però Scamacca salta la difesa e Szczesny si supera e devia in angolo. Uno squillo che non salva il primo tempo. Ballardini nella ripresa cambia: dentro Ghiglione per Biraschi e Pjaca per Behrami. In pratica il 4-4-2-1. Mossa che da i suoi frutti perché c’è subito un angolo sfruttato imperiosamente da Scamacca di testa. Splendido gol e gara riaperta. Partita che pare un altro e poco dopo Pjaca prima impegna Szczesny e poi sull’azione seguente tira alto da buona posizione sfiorando il pareggio. Il match è apertissimo e stavolta è Ronaldo a far venire i brividi al Genoa calciando a lato della porta di Perin.
Al 60’ rossoblu più intraprendenti anche se gli avanti bianconeri restano sempre pericolosi. Ballardini effettua altre sue sostituzioni: Pandev e Rovella fanno spazio a Shomurodov e Zajc. Genoa molto a trazione anteriore. Pjaca è molto mobile, buono il suo impatto. La Juve sbaglia qualche contropiede e il Grifo resta ancora nel match. Pirlo si muove: ecco Dybala e McKennie. Il Genoa si gioca Melegoni e a sorpresa esce Scamacca e non si sa perche. Al 70 però la svolta: McKennie appena entrato segna in ripartenza sul filo del fuori gioco.
È come se non bastasse si blocca Zappacosta per problemi muscolari. Il terzino esce e squadra in inferiorità’. E in pratica finisce qui, grazie al solito Perin che contiene i fanno. Ko indolore per la sconfitta del Cagliari che lascia Perin e i suoi a dieci punti di vantaggio sui sardi, ma il Genoa di qui alla fine dovrà essere più cattivo per dare il segnale di non essersi adagiato sugli allori.
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La Juventus regola il Genoa per 3-1: Scamacca fa gol ma Balla lo toglie
Zappacosta fuori per infortunio
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