cronaca

La rivolta dopo la proposta del sottosegretario Mulé
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E’ su tutte le furie il primo cittadino di Pigna, provincia di Imperia, meno di 800 anime. Ha ascoltato le parole del Sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé secondo cui i migranti in transito verso la Francia potrebbero essere ospitati in nuclei fino a venti persone in strutture dell’entroterra e ha citato, tra gli altri, proprio il comune di Pigna. Sarebbe la soluzione che il Governo sta valutando per superare la situazione critica di Ventimiglia dopo la chiusura del Parco del Roja.

Il nostro comune non ha strutture dove poter collocare nessuno - ribatte il sindaco Roberto Trutalli - Qui parliamo di migranti in transito che, peraltro, non vogliono rimanere, vogliono scappare via. Portarli a Pigna è come servire sul piatto d’oro il passaggio per la Francia. Siamo un comune a tre chilometri in linea d’aria con il confine. Vorrebbe dire non controllarli neanche più”.

Trutalli a Primocanale attacca: “Prima di tutto Ventimiglia ha le forze dell’ordine per fare i controlli, qui come facciamo? Seconda cosa non abbiamo strutture. Terza cosa: al sottosegretario Mulé voglio dire che quando si parla dei comuni si dovrebbe avere il rispetto di parlare con i sindaci. I sindaci ci sono sempre. Una amministrazione comunale non ha solo da pensare ai migranti. Abbiamo un territorio che si sta disfacendo come un vado di nutella, abbiamo il problema dell’occupazione, abbiamo il problema della metanizzazione, abbiamo il problema dell’emergenza idrica”.

Il sindaco di Pigna racconta anche dell’allarme che si è creato, legato agli investimenti che alcuni privati hanno programmato sul territorio: “Dopo le dichiarazioni fatte da Mulé si è creato un problema enorme. Rischiamo di perdere gli investitori che hanno comprato l’impianto termale. Corriamo anche questi rischi in una realtà che si sta spopolando. Il mio comune perde ogni anno 35-40 persone. Se non si fanno investimenti e se non si ferma il calo demografico rischiamo di diventare un paese fantasma”.

Trutalli non è tenero, neppure con il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino: “Io non voglio aiutare i migranti? I sindaci che non vogliono aiutare i migranti sono altri” dice. E cita la chiusura del parco del Roja e l’auspicato (da Scullino) superamento dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati: “Si doveva mettere in conto che la gente si sarebbe riversata in città. Non si può pensare di spalmare – come ha detto il sindaco Scullino – i migranti nell’entroterra. Prima di tutto perché sono essere umani: non si spalmano esseri umani, si spalmano nutella e marmellata. Poi vorrebbe dire creare una situazione border line, siamo a tre chilometri dal confine, con valichi storici. E si creerebbero problemi internazionali con i francesi. Pensate voi cosa può succedere. E comunque non ci sono le strutture. Si parla a sproposito. Qualcuno dice ‘mettiamoli nella caserma Manfredi’. E’ una vecchia caserma che sta venendo letteralmente giù, di cosa parliamo?”

E a proposito di priorità, il sindaco di Pigna spiega anche cosa significa sentirsi chiamati in causa per la risoluzione di un problema come quello dell’accoglienza dei migranti, mentre altre emergenze che riguardano questo piccolo comune sono trascurate: “Pensiamo al metano – dice Trutalli - Sarebbe la soluzione della nostra gente. Vivendo a Pigna il riscaldamento costa tre volte più caro che a Dolceacqua o Camporosso. E noi non riusciamo a bandire una gara per la metanizzazione perché lo può fare solo il comune di Imperia, capofila dell’Ambito Territoriale Minimo. Sono cinque anni che non fanno nulla, non fanno un bando”.