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Alle 15 al Ferraris Genoa-Spezia
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Si può evitare di chiamarlo derby, si può anche aggiungere che si, ci saranno rivalità storicamente più sentite, ma chi dice che Genoa-Spezia sia una partita come le altre, mente. 

Da quel 2006, quando i rossoblu scesero nell'inferno della serie C1, la sfida ligure ha assunto un'importanza speciale: uno scontro Davide-Golia che si è trasformato negli anni in qualcosa di diverso, meno scontato, oggi giocato addirittura in serie A.

Una partita che adesso, come era forse inevitabile fin dall'inizio, significa tantissimo anche sul piano della classifica: lo Spezia era destinato, per storia e investimenti, a restare a rischio retrocessione fino all'ultimo secondo; il Genoa, al terzo campionato traballante di fila, è ormai abituato alla sofferenza e dopo l'avvio choc di Maran era dificile vederlo altrove a poche giornate dalla fine.

Con 33 punti a testa Genoa e Spezia non possono fare troppi calcoli: con il Torino rigenerato, il Benevento che resta li e con il Cagliari che ha una rosa troppo forte perché possa arrendersi alla retrocessione senza combattere, i novanta minuti di questo pomeriggio possono essere cruciali per allontanarsi dalle tenebre.

Per Vincenzo Italiano, allenatore rivelazione del campionato, alcune scelte sono annunciate già dal turn over messo in atto mercoledì sera contro l'Inter. Erlic, Bastoni e Nzola gioheranno titolari. In porta Provedel, a destra probabilmente Vignali, qualche nodo da sciogliere tra centrocampo e attacco.

Ma ciò che più conterà sarà mantenere i nervi saldi e provare a sfruttare la flessione che il Genoa ha mostrato nelle ultime settimane: tra lo Spezia tutto cuore e corsa di mercoledì con l'Inter e il disastro di Bologna c'è una differenza come tra il giorno e la notte. Tutto l'ambiente spezzino si augura che sul prato di Marassi, oggi, si veda la luce delle giornate migliori.