salute e medicina

Lo slittamento dei tempi tra le due dosi si basa su una raccomandazione scientifica
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 Molti pazienti liguri sono stati raggiunti nelle ultime ore da un messaggio che li informava dello slittamento della seconda dose del vaccino anti covid-19. La motivazione è presto spiegata: una nota del ministero della Salute, sentito il parere del comitato tecnico scientifico, dà una raccomandazione (e non un obbligo da parte del medico) di fare la seconda dose del Pfizer e del Moderna dopo 42 anziché 21 giorni.


Sul tema interviene il professor Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene del San Martino:
"Da medico posso dire che nell'ambito della nostra attività professionale al Policlinico, dove utilizziamo quasi eslusivamente il vaccino Pfizer, adottiamo il criterio dei 21 giorni per vaccinare i nostri pazienti che sono quasi tutti ultrafragili, perché Pfizer nella sua scheda tecnica prevede 0-21 giorni".

Ma questo non significa che valga per tutti, tiene a precisare il professore, che tranquillizza i pazienti in attesa della seconda dose: "Il messaggio finale è che siano 21 o 42 giorni quel che è importante è l'efficacia della vaccinazione. Dopo una dose i soggetti vaccinati hanno l'82 per cento di protezione da covid-19, dalle complicanze e dalla ospedalizzazione".

Icardi rassicura e conclude: "Posticipare la seconda dose non significa mettere a rischio l'efficacia del vaccino".